Von der Leyen straparla di armi e attacca la Russia: dichiarazioni durissime e fine guerra mai

È tornata a farsi sentire – purtroppo – l’immarcescibile vestale del neoliberismo made in European Union, Ursula Von der Leyen.
Proprio lei, la signora che da tempo prende posizione unicamente a vantaggio del capitale e dei gruppi dominanti, unicamente, per converso, contro le classi lavoratrici e i ceti nazionali popolari.
Queste le sue ultime considerazioni, così come vengono riportate ad esempio dall’Unione Sarda, che così titola “Von der Leyen, la Russia deve fallire e l’Ucraina deve vincere. Fornire sempre più armi a Kiev“. Viene presentato come un virgolettato dall’Unione Sarda e come tale noi lo analizzeremo.

Tre sono i plessi teorici fondamentali messi a tema in questo passaggio lugubre di Ursula Von der Leyen.

Anzitutto fornire sempre più armi a Kiev. Chiarissima la linea, chiarissima la traiettoria: è quella della guerra totale, dove sempre più armi debbono essere fornite a Kiev nell’interesse di Washington e del suo imperialismo. E prossimamente anche magari uomini da mandare al fronte dopo aver reintrodotto chissà come già nell’Unione Europea si dice, il servizio obbligatorio militare.
Il secondo passaggio interessante che emerge dal discorso di Ursula von der Leyen è questo: la Russia deve fallire.
È una frase di una cattiveria e di una meschinità davvero rare. Perché dire che la Russia deve fallire significa dire, in pari tempo, che il popolo russo deve essere condannato alla miseria e al fallimento.
Ma noi sappiamo che nelle guerre a perdere sono sempre i popoli e quindi bisognerebbe ribadire una volta di più che non bisogna avere nulla contro il popolo ucraino, contro il popolo russo e che bisogna anzi fare in modo che la guerra finisca il prima possibile con il minor danno possibile per i popoli.

Invece la signora Von der Leyen, in maniera diametralmente opposta, dice che bisogna che la Russia fallisca, costi quel che costi.
In sostanza, quali che siano le conseguenze per il popolo, anche questo dice molto sull’orientamento reale della signora Von der Leyen rispetto alle classi nazionali popolari.
Insomma, vinca il potere dominante, periscano pure i popoli, quali che siano, compreso quello dell’Europa, dato che l’Unione Europea di tutto sta facendo per nuocere agli interessi dei popoli e delle classi lavoratrici.

E poi vi è un terzo e ultimo passaggio che prendo celermente in esame, ove la signora Von der Leyen dice che bisogna vincere la guerra. Non sfugga ai nostri ascoltatori che ormai non si parla più di pace, di trattativa, di diplomazia.
Si parla invece di vincere la guerra, dando per ciò stesso scontato che la guerra debba procedere fino alla fine, fino alle sue estreme conseguenze, fino a quando cioè non ci sarà un vinto e non ci sarà un vincitore.
Così parlò la signora Von der Leyen, di fatto menzionando non l’esigenza della pace, ma l’esigenza della vittoria sulla Russia. Tutto molto chiaro, dunque, e il fabula docet è che questa guerra non sta affatto per finire, continuerà ancora a lungo e avrà evidentemente conseguenze esiziali e devastanti per tutti, soprattutto per chi sta in basso, per i popoli.
Perché loro, lassù ai piani alti, a Bruxelles, raramente avranno delle conseguenze. Proprio loro, che determinano in larga parte le conseguenze dannose per chi sta in basso.

Radioattività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro