Solo un comunicato per Zelensky a Sanremo: l’ondata di proteste ha interdetto la Rai

La notizia che ha destato un certo stupore e anche un vivo giubilo da parte di alcuni, è quella che abbiamo appreso nelle ore scorse e che ha per protagonista ancora lui, l’immarcescibile guitto Zelensky, attore nato con la N maiuscola, prodotto in vitro di Washington, se non di Hollywood. Ebbene, il guitto Zelensky è stato annunciato come assente al Festival di Sanremo. Proprio così, alla fine non sarà presente. Vero è che da programma avrebbe dovuto essere presente soltanto in collegamento video e non di persona. E tuttavia nelle ultime ore è circolata la notizia, diffusa anche da Ansa.it, secondo cui il guitto Zelensky alla fine non sarà presente nemmeno in collegamento video. Amadeus, il patron del Festival di Sanremo, anche quest’anno si limiterà a leggere un foglio nel quale il guitto dei guitti farà le sue comunicazioni.

In sostanza non sarà presente, ma verrà letto un comunicato nel quale non è difficile immaginare il guitto Zelensky ringraziare l’Italia e l’Europa tutta per il supporto alla guerra ucraina e chiederà magari maggiore impegno in termini di armamenti e magari anche di uomini. È vero, poco cambia direte Voi, dacché si tratta pur sempre di apologia della guerra e di propaganda filo atlantista e filo imperialista. D’accordo. E tuttavia la mancata presenza del guitto in collegamento video merita una pur cursoria riflessione. Come mai è accaduto questo? Perché alla fine ha dato forfait? Il guitto si è deciso di non farlo essere presente in collegamento video. Non sappiamo come realmente siano andate le cose. E tuttavia ci avventuriamo in una ipotesi. Ermeneutica che riteniamo. Plausibile, anzi la più plausibile.

Probabilmente per il moto di scontento, l’ondata di proteste che si sarebbero anche determinate in veri e propri ritrovi a Sanremo di persone dissenzienti rispetto alla presenza del guitto, deve aver fatto scattare in ultima istanza questa decisione ai piani alti di annullare la presenza, pur prevista e annunciata, del guitto, sia pure in forma mediatica. E ha indotto verosimilmente i piani alti a decidere di risolvere il tutto con un comunicato letto da Amadeus. Certo, annullare la presenza del guitto sic et simpliciter avrebbe significato capitolare e rivelare che alla fine le proteste popolari avevano avuto la meglio. Ma al tempo stesso farlo intervenire avrebbe voluto dire assecondare quelle proteste e in qualche modo gettare benzina sul fuoco. Sicché questa l’ipotesi interpretativa che proponiamo si è deciso alla fine di leggere soltanto un comunicato.

Come a dire non sarà presente il guitto Zelensky, sicché non ha senso protestare per la sua presenza, che infatti non sarà e tuttavia per l’impegno preso con lui e con la comunità internazionale come viene definita, ci limiteremo a leggere un suo comunicato. Questa, in sintesi, sembra essere la possibilità ermeneutica più evidente e più plausibile. Il fabula docet che ne traiamo, oltretutto, può così essere cristallizzato e solo dalla nostra capacità di organizzarci per dissentire e dire no al potere che dipenderà l’arretramento del potere stesso, la sua necessità di fermarsi. Il potere si prende tutto se non incontra resistenza, ove incontri resistenza è costretto ad arrestarsi e magari anche a retrocedere all’occorrenza.

Radioattività con Diego Fusaro Lampi del pensiero quotidiano