Dopo due giorni di proteste di piazza e duri scontri con la polizia, il Parlamento georgiano ha annunciato la revoca della cosiddetta legge sugli agenti stranieri. Capiamo prima di tutto di cosa si tratta e poi spieghiamo perché l’Unione Europea e gli Stati Uniti plaudono a questa decisione. Si tratta in realtà di due distinti disegni di legge, uno sulla trasparenza dell’influenza straniera e l’altro sulla registrazione degli agenti stranieri.
Il primo richiede a qualsiasi organizzazione che riceva più del 20% dei propri finanziamenti dall’estero di registrarsi come agente straniero e quindi di sottoporsi a rigidi controlli finanziari, autorizzando al tempo stesso lo Stato ad accedere alle informazioni personali dei membri delle organizzazioni, che potrebbero quindi essere sottoposti a sanzioni o addirittura banditi dalle autorità in caso venissero riscontrate delle irregolarità.
La seconda bozza di legge, invece, prevede sanzioni sia amministrative che penali nel caso in cui le persone giuridiche, o le organizzazioni finanziate dall’estero che si occupano di attività politiche, o di attività giornalistiche, evitino di registrarsi come agenti stranieri.
Bene, perché gli Stati Uniti e l’Unione Europea, di riflesso, ovviamente, erano assolutamente contrari a queste leggi?
Perché se nel 2014 ci fosse stata una legge del genere in Ucraina, gli apparati americani non avrebbero potuto prendere in ostaggio il paese in funzione antirussa.
A febbraio 2014, infatti, Il Sole 24 Ore addirittura pubblicava degli articoli che io ho riportato per intero nella mia inchiesta “Perché il conflitto è NATO“. Articoli che dimostravano i finanziamenti americani al governo in Ucraina.
Addirittura c’è un articolo dal titolo “Se Soros e la finanza americana scelgono il governo in Ucraina” dove per Soros, credo che lo conosciate tutti, si intende George Soros, speculatore finanziario internazionale e uomo senza scrupoli.
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