Mourinho-Serra, atteggiamenti strani e a macchia di leopardo

Una bacchettata che deve tornare sul terreno di Cremona e parlare non di direzioni arbitrali, ma sullo stile arbitrale. E sgombrare anche il campo del fatto che non per forza, quando c’è di mezzo il nome di José Mourinho, è lui che ad arte la butta in caciara per coprire altre cose. Magari in altre occasioni sarà anche successo (francamente con la consueta onestà intellettuale noi l’abbiamo anche stigmatizzato) però non è questa l’occasione.
Ovviamente abbiamo visto tutti cosa è accaduto a Cremona con il signor Serra, il quale, tra l’altro, ha una “problematica” in più: quando vediamo da lui certi comportamenti anche un po’ strafottenti ci ricordiamo quando lo scorso anno Rebic del Milan ha tentato letteralmente di “svitargli” la scatola cranica, poi addirittura è andato a cercare ulteriormente di chiarire.

Nello spogliatoio abbiamo visto tutti cosa sia accaduto a Cremona.
In campo mani in tasca, che è uno degli atteggiamenti che Luca Marelli, che sa di stile arbitrale, ha stigmatizzato tra i primi: quasi sempre spalle rivolte all’interlocutore con con sufficienza e un po’ di menefreghismo, ma soprattutto strafottenza. Il tutto al netto di quello che sta emergendo circa il contenuto del labiale: “Ti stanno prendendo per il c**o tutti quanti”.

Una frase che, se confermata, dovrebbe procurare un po’ di finesettimana liberi per il cinema o per quant’altro.
Detto questo, va anche specificato che non se ne può più di questi direttori di gara che sempre a macchia di leopardo e mai con continuità e mai indipendentemente dal nome dei club che si trovano ad arbitrare, ostentano un atteggiamento che quasi mai riesce ad essere autorevole. Guardate la pioggia dei cartellini di tante partite, non solo della Roma.

Noi conosciamo la pressione che Mourinho e tutto il suo staff riescono a mettere spesso sui direttori di gara. Lo dicono anche le tante sanzioni, non solo per Mourinho, ma soprattutto per lo stesso Foti e per tutti i componenti del suo staff. Stavolta però, francamente, per chi ha visto tutti quanti i fotogrammi in sequenza, per chi ha visto l’espressione stravolta dall’indignazione di Mourinho (il quale poi giustamente sottolinea “sono un un emotivo ma non sono matto”) evidentemente toccato sul vivo dalla mancanza di rispetto: lo incolpiamo spesso, ma stavolta come fa come si fa a non dare ragione a Mourinho? Questo indipendentemente da come la pensiamo su di lui o sua conduzione tecnica.

Sul risultato in campo il discorso è a parte. Mourinho ha messo una formazione per tentare di chiuderla subito quella partita, e con gli occhi ancora a Roma – Salisburgo non si poteva non confermare Belotti.
Era il momento di calare nel piatto pure Wijnaldum, uno dei più decorosi; Pellegrini poi aveva fatto una partita totale contro gli austriaci e non è sceso in campo.
Di certo non ti serve Mourinho in panchina per portare a casa una partita del genere, laddove anche un pareggio sarebbe equivalso a una sconfitta.

Un discorso a parte, ripetiamo, rispetto a determinati atteggiamenti arbitrali distribuiti a macchia di leopardo.