Gli allarmi di Gates sono ormai come le recrudescenze del covid: chissà se si placheranno mai come queste ultime. Intanto, però, continuano. Adesso sotto forma di “letterina”. “Dobbiamo prepararci a combattere l’insorgere delle malattie proprio come ci prepariamo a combattere gli incendi“, scrive sul New York Times, e giù di lì con una serie di paralleli tra fuochi e focolai per i quali forse intenderebbe proporre le stesse soluzioni degli ultimi due anni: le stesse propinate senza avvertimenti e trattando i popoli come scolaretti pronti a obbedire. “Un incendio rappresenterà un pericolo non soltanto per una casa, ma per una comunità intera. Lo stesso vale per le malattie infettive, tranne che queste possono espandersi su una scala di gran lunga più grande“.
“Potrebbe portare sfiga, che è possibile“, commenta il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo, “l’OMS ancora non dichiara la fine di questa pandemia dopo tre anni e arriva questo a marzo 2023 a dire che arrivano altri virus e che non siamo pronti“.
Gates è tra i finanziatori di punta dell’OMS, lo sanno tutti, “ma a che titolo parla? L’unico errore e non avergli ancora detto di tacere, perché non si capisce con quale autorità parli questo signore: è virologo? E’ laureato in medicina? No. Allora si occupi di altro visto che deve parlare la scienza“.
“Peraltro“, continua Borgonovo, “questo signore non solo ha interessi nelle case produttrici di vaccini – Moderna in particolare – ma anche nell’OMS, quindi non è che sia particolarmente terzo. Che si continui a dargli questo spazio a me un po’ fa irritare“.
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