Ormai, come noto, l’ex Premier Conte e l’ex Ministro della Salute Speranza sono formalmente indagati dalla Procura di Bergamo con la grave accusa di epidemia colposa.
Con loro ci sono anche Fontana e Gallera, l’uno ancora presidente Regione Lombardia, l’altro era l’ex assessore già punito dai lombardi con la mancata rielezione, ma soprattutto ci sono i capi dell’interfaccia tecnico medico scientifico.
Ci sono i Brusaferro, i Locatelli, Miozzo e compagnia cantante.
Quella filiera che di fatto stava governando l’Italia in maniera assoluta, mi verrebbe da dire oggi arrogante perché non si sono mai misurati con altri, erano loro e avevano costruito una “cupola” e lo dico senza né malizia né secondi fini o sottintesi particolari.
Avevano costruito una cupola decisoria dove tutto era stabilito esclusivamente da loro.
Perché stavano costruendo una filiera di potere e di comunicazione esclusiva.
Erano sempre e soltanto loro. E quindi va da sé che oggi la Procura in qualche modo veda in queste persone i terminali anche dell’inchiesta sull’epidemia colposa per i fatti di Bergamo e la mancata istituzione della zona rossa.
Perché loro effettivamente avevano accentrato tutti i poteri, e quello riguarda un pezzo di cui io spero che ci saranno continui aggiornamenti. Non che come nel caso di Arcuri di cui non si sa più nulla.
Arcuri che era un altro di quelli che nel periodo dell’emergenza ha costruito il suo potere, in ogni senso, e che è coinvolto in inchieste.
Vorrei sapere a che stato sono quelle inchieste.
Perché i giornalisti non ne parlano più?
Io mi auguro che potremmo avere sempre degli aggiornamenti. Però andiamo a ricostruire un attimo il discorso politico, la parte, diciamo, della magistratura la lasciamo a loro.
Mi sembra che il lavoro lo stiano facendo con grande serietà ma non possiamo non sottolineare la gravità procedurale che queste persone oggi indagate ebbero in quei momenti.
Il Parlamento fu svuotato di qualsiasi funzione, fu esautorato.
Ma anche un bel pezzo di governo rimase estraneo alla linea di potere di comunicazione di Conte, Casalino, Speranza e tutti i suoi. Insomma, i nomi li sappiamo, andavano sempre in televisione e parlavano come fosse un monologo.
Non c’era possibilità di interlocuzione perché sapevano solo loro.
È chiaro che quindi la Procura ha detto: “beh era tutto in capo a voi e quindi i terminali delle decisioni sono sono vostre“.
Mi verrebbe da dire che Conte e Speranza sono più responsabili persino di Fontana e Gallera.
Perché qui vediamo cosa voleva dire la mancanza di aggiornamento del piano pandemico mentre loro ci dicevano che era stato aggiornato.
lo ricordo Speranza quando veniva in Aula: sapeva tutto lui, il sapientino.
Sapeva tutto lui che come esperienza aveva soltanto un assessorato credo in Basilicata e se non mi ricordo bene è passato dall’assessorato alla viabilità, una cosa del genere, a Ministro della Salute.
Il che va bene, ma almeno confrontati: no sapeva tutto lui, solo lui.
Il piano pandemico alla giornata era tutto perfetto. Ebbene no.
Oggi la Procura sta presentando un conto perché quei morti potevano essere evitati eccome.
Allora se tu ci dici che il piano pandemico era aggiornato, io ti dico che allora le responsabilità di Fontana e di Gallera sono minori rispetto alla gravità della situazione avviata dal governo.
E non è un caso che oggi Speranza abbia paura della commissione di inchiesta e che dica che è una clava politica e un tribunale di quello che un tempo era all’opposizione.
No. Noi abbiamo bisogno di sapere perché finora tante menzogne ci sono state dette.
Tante oscurità avvolgono tutta la vicenda ma che, attenzione, valgono per il Governo italiano così come per i vertici dell’Europa.
Perché non è ammissibile che il presidente della Commissione Europea nasconda lo scambio degli sms tra lei e l’amministratore delegato di Pfizer. Finalmente, poco alla volta, mettendo insieme tutto, le procure, una commissione d’inchiesta seria e la denuncia che ha fatto il New York Times nei confronti della della Commissione Europea e della von der Layen, ecco forse capiremo che cosa c’è stato sotto e quali interessi sono andati a coprire nel periodo dell’emergenza.
Perché veramente non torna un tubo.
Ci sono delle responsabilità penali civili e politiche.
Ebbene adesso è arrivato il momento di avere qualche risposta e un po’ di luce in più.
La Pietra di Paragone