Alla prima pagina de La Verità di oggi vi mostro alcune carte che abbiamo trovato, frasi abbastanza inquietanti riguardo alle decisioni prese nel corso della prima fase pandemica. Il capo di gabinetto di Speranza, Goffredo Zaccardi, grande protagonista di quel tempo, aveva detto cose abbastanza pesanti in merito alle chiusure e ai divieti.
Parlando con dei colleghi del ministero, in particolare con Luca Monteferrante, Capo dell’ufficio legislativo scelto dal Ministero della Salute del tempo, Zaccardi avrebbe detto: “Conte vuole arrivare a fine anno con delle dichiarazioni per colpire Salvini. Stanno ingigantendo la cosa per biechi motivi politici“.
“Credo che la spinta venga più da ragioni politiche che sanitarie“.
Una affermazione molto forte del Capo di gabinetto di Speranza. Ma non finisce qui.
“Questa pandemia allunga la vita a Conte“. Questa è la dichiarazione chiave di queste discussioni di Zaccardi con i colleghi del Ministero. Adesso abbiamo quindi una prova che conferma i nostri timori: qualcosa non andava.
La politica quindi ha prodotto quei disastri?
Il Ministero non era pronto, ed era ovvio. Ma la grande lezione da imparare è che anche nel caso di un’emergenza sanitaria, i motivi politici prendono il sopravvento. Una pandemia economica, come mi piace definire sempre.
Una pandemia che ci ha distrutto.
Non avevamo messo in campo nessuna contromisura: bastava un pizzico di prevenzione e di controllo.
Ma purtroppo c’era chi pensava a coprire i propri poteri. Ma c’è dell’altro: c’era anche chi pensava a lucrare.
La Stampa racconta che il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, secondo l’accusa, avrebbe influenzato le scelte del Comitato Tecnico Scientifico in base a volontà politiche.
Al centro l’interesse di Brusaferro nel chiedere favori a Speranza. E in questo caso i favori sono i fondi per un emendamento da approvare nell’ISS, dice Zaccardi al Ministro della Salute.
Ecco come entra in questa storia il caso tamponi. Una vicecapo di gabinetto di Speranza manda a Borrelli, Commissario straordinario, un elenco di tutti i fondi che servono per pagare i danni di quei giorni.
I magistrati dicono: “Dall’esecuzione dei primi 200 test eseguiti dall’ISS emergono oneri da 150mila euro.
Tenuto conto che la richiesta è di 100 campioni al giorno, si chiedono risorse utili per almeno 800 test pari a 600mila euro, nonché altri 100mila euro per nuove attrezzature. Complessivo di 854mila euro lordi“.
In sostanza l’ISS chiede un sacco di soldi per gestire l’emergenza.
Il problema è che i magistrati hanno fatto i conti e, tenuto conto che l’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato la necessità di 150 mila euro per fare 200 tamponi, scoprono che il risultato è di 750 euro a tampone, più o meno.
Allora vogliono sapere quanto costi un singolo tampone e scoprono dall’Universita di Padova che un tampone costa 2,82 euro.
Perché il ISS chiede allora 750 euro? Questa è la domanda dei magistrati.
L’ipotesi quindi sembrerebbe essere quella di truffa aggravata nei confronti di Brusaferro, che intanto continuava a pressare Speranza sulla questione dei fondi, mentre il paese cadeva nel disastro sanitario. Bisognerà quindi vedere se si trattasse di una truffa o meno.