Non vi è nessuna evidenza scientifica che le mascherine – FFP2 incluse – riducano la diffusione delle malattie virali. Dopo 3 anni di obblighi esce uno tra gli studi comparati più approfonditi, firmato Cochrane, basato su 78 studi controllati randomizzati, sei dei quali condotti durante la pandemia di Covid-19 con un totale di 610.872 partecipanti di diverse nazioni.
E riguardo agli studi che inizialmente hanno persuaso i governi a rendere obbligatorio l’uso delle mascherine, l’epidemiologo di Oxford Tom Jefferson ha affermato che «sono stati convinti da studi non randomizzati, studi osservazionali imperfetti». Metodi non ortodossi.
Non solo, gli autori dello studio concludono che neppure le mascherine FFP2 si dimostrano efficaci al contenimento del contagio: “Sostanzialmente dicono che le mascherine non servono a niente“, chiosa Fabio Duranti. Senza dimenticare l’anidride carbonica ingerita per ore durante l’uso.
“Noi per aver detto questa storia delle mascherine tre anni fa siamo stati demonizzati e demonetizzati sui social, perdendo milioni. E guarda un po’ chi se ne accorge oggi? Matteo Bassetti. Io non ci credevo. Sono andato proprio nel suo account a vedere se era vero“.
“Questa meta analisi su 78 studi“, scrive Bassetti, “conclude che l’effetto protettivo è minimo, se non addirittura nullo. Come ho sempre sostenuto: ogni persona faccia come meglio crede, ma senza nessun obbligo imposto con la scusa scientifica“.
“Certamente quelli che fanno davvero i virologi sapevano benissimo fin dall’inizio che le mascherine avevano l’efficacia della castagna di ippocastano per prevenire il raffreddore. Pensate quanto hanno incassato gli Elkann. Pensate quanto ha distribuito Arcuri, pensate quanto adesso continua a funzionare“, ma il Prof. Alessandro Meluzzi fa notare anche altro: “Pensate che quelli che hanno creduto che la castagna di ippocastano servisse a qualcosa ora cambieranno idea? No, per un meccanismo che si chiama dissonanza cognitiva. Per cui resisteranno nella loro falsa convinzione ad oltranza“
“Penso ai fact checkers”
“ln vari convegni ho parlato dello studio che si chiamava Dunmask“, aggiunge l’endocrinologo Giovanni Frajese, “faceva vedere già ormai credo quasi due anni fa che non c’era nessuna differenza nello studio fatto appunto in Danimarca tra gente che usava la mascherina e gente che non usava la mascherina, specialmente nel Covid. Questa è stata una delle ragioni per le quali per esempio i cosiddetti fact checkers hanno detto che io diffondevo delle idee assurde“.
“La situazione“, conclude, “è da un lato che abbiamo la certezza che le mascherine non aiutano, quindi son contento che alcune persone continueranno a portare la mascherina da sole in macchina, anche perché così uno guardando sa perfettamente già con chi ha a che fare. Magari si evita anche di perdere quel po’ di tempo che potrebbe essere necessario per intavolare una discussione. Poi ovviamente chi vuole continuare a portarlo lo faccia. Libertà“.