Il governo aspetta l’Europa per gestire i migranti Borgonovo: “Il problema va risolto alla radice”

L’immigrazione è un tema molto discusso in Italia negli ultimi anni. Con l’aumento del numero di migranti che cercano di raggiungere il nostro paese, ci sono state molte controversie riguardo alla politica dell’immigrazione e alla gestione dei migranti stessi.

In primo luogo, è importante notare che l’immigrazione in Italia è un fenomeno relativamente recente. Fino agli anni ’80, l’Italia era considerata principalmente un paese di emigrazione, con milioni di italiani che lasciavano il paese per cercare lavoro all’estero. Tuttavia, negli ultimi decenni, l’Italia è diventata un paese di destinazione per migliaia di immigrati provenienti da paesi in via di sviluppo, soprattutto dall’Africa e dal Medio Oriente.

Uno dei principali problemi riguardanti l’immigrazione in Italia è la questione dell’integrazione. Molti migranti si trovano in situazioni di precarietà e vivono in quartieri poveri e degradati, spesso privi di servizi essenziali come acqua potabile ed elettricità. Questo rende difficile l’integrazione nella società italiana e porta spesso alla creazione di ghetti urbani.

Un altro problema legato all’immigrazione in Italia è la gestione dei flussi migratori. Il governo italiano ha adottato diverse politiche per cercare di gestire il flusso di migranti, tra cui l’aumento dei controlli alle frontiere e la creazione di centri di accoglienza.

C’è soprattutto la questione dell’immigrazione clandestina. Molti migranti cercano di entrare in Italia illegalmente, spesso attraverso le rotte dei trafficanti di esseri umani. Questo crea problemi di sicurezza per loro e per noi, e porta spesso alla creazione di campi abusivi e insalubri.

Francesco Borgonovo commenta la questione: “La cosa divertente è che prima questa cosa che è stato Putin la dicevano a sinistra. dicevano anche che serviva alla Lega nel corso della campagna elettorale. Adesso invece la rivendicano dall’altra parte, il risultato di tutte queste polemiche è che la questione migratoria continua a non essere affrontata decentemente. Le persone continuano a morire, purtroppo sia sulla tratta libica che sulla tratta dell’Egeo. Sul fatto quotidiano c’è un lungo articolo in cui si sentono un po’ di esperti della questione migratoria che commentano le dichiarazioni del ministro Guido Crosetto, che ha incolpato dell’aumento esponenziale del fenomeno migratorio la divisione Wagner. la Wagner è questa compagnia paramilitare che combatte anche in Ucraina ed è impegnata in vari territori, l’abbiamo vista in Siria e in Libia.

Mi sembra un’esagerazione un po’ pretestuosa. I flussi variano spesso a seconda di diversi fattori geopolitici. Abbiamo appena avuto un forte terremoto tra Siria e Turchia. Se anche ci fosse una strategia da parte dei Russi, potrebbe essere uno di questi tanti fattori, ma di certo non sufficiente a condizionare per intero gli arrivi in Italia. Crosetto secondo me ha detto una cosa per lo meno un po’ esagerata sfruttando questa idea di Putin come male assoluto, però ha ragione nel pensare che questi flussi siano anche indotti e non siano una cosa solo naturale.

Incolpare Putin o la Wagner è un modo per dire, facciamo fatica a gestire la situazione e quindi diamo la colpa al grande Satana. Io penso che sia effettivamente difficile da gestire questa situazione, molto difficile da gestire, però come anche abbiamo detto nei giorni scorsi, forse è l’Europa che si deve dare una svegliata e alla grande.

Solo che noi continuiamo ad aspettare l’Europa, facciamo le soluzioni condivise e quali sono le soluzioni condivise? sono che abbiamo continuato a pagare Erdogan miliardi di euro per fare il lavoro che fa. Oggettivamente non è che gli si possa dire granché. ferma i migranti lì e rimpatria quelli che non hanno diritto. Però non mi sembra che ci siano dei grandissimi corridoi umanitari per portare anche i migranti che arrivano irregolarmente all’interno dell’Europa. vogliamo risolvere alla radice? vogliamo evitare che le persone muoiano? allora serve una soluzione che può fare l’Italia, il blocco navale. Oppure una soluzione europea, che però non si vede perché i primi a non volerla sono Germania, Francia e tutti quelli che poi vengono a darci lezioni di accoglienza“.