“Se segui uno spartito e lo continui a seguire, poi perdi qualcosa nell’interpretazione. Bisogna cercare di non aver paura, neanche di sbagliare quando si suona, perché io preferisco non averlo lo spartito, imparare quello che devo suonare. Bisogna cercare, bisogna osare“. Queste parole dell’artista seguono il tributo di Giandomenico Anellino all’interno di “Un giorno speciale” dedicato a una collega recentemente scomparsa con una interpretazione di “Emozioni” di Battisti. Fabio Duranti commenta la qualità artistica dell’esecuzione con un riferimento alla differenza di una interpretazione live non preparata confronto con le dinamiche della musica odierna: “Quanto è difficile Giandomenico per un musicista di oggi, abituato quindi all’aiutino, abituato ad avere sempre il sequencer pronto…“
Interviene nella discussione il filosofo Diego Fusaro: “La musica educa al sentimento, all’emozione e alla proporzione e alla misura. Per questo un’epoca cacofonica come la nostra conosce sempre meno musiche, sempre più rumori e caos. Quella che viene spacciata per musica oggi presso i giovani, in molti casi è semplicemente rumore, che non ha nulla a che vedere con la vera musica, quella che educa alla proporzione. A me piace sempre ricordare che Platone, nel suo modello di città ideale, diceva che per educare i corpi vi è necessità della ginnastica e per educare le anime vi è necessità della musica. Dunque è la grande via per educare le anime alla proporzione e all’equilibrio“.
Secondo Fabio Duranti la capacità di trasmettere messaggi e melodie ai posteri si è fermata in questo periodo e interroga Fusaro sull’argomento: “Bob Dylan, per citare gli stranieri, i Battisti, Giorgio Gaber, Jannacci, Gino Paoli, Paolo Conte. Potrei fare un elenco interminabile di grandi artisti che hanno lasciato qualcosa; una poesia, una melodia e una poesia in melodia insieme che la cosa più bella. Mentre invece io temo che non potremmo dire lo stesso degli attuali partecipanti alla scena musicale. Pensi che questo Diego sia frutto di un progetto o è una naturale evoluzione dell’uomo che in questo momento non ha più interesse al piacere dell’ascolto musicale?”
Fusaro: “Le tre grandi forme dello spirito assoluto sono l’arte, la religione e la filosofia e non potranno mai tramontare. Quindi è solo una fase transeunte di insensibilità al problema della verità. È questo che va sotto il nome di relativismo. È quello che i credenti chiamano e che noi chiamiamo relativismo“. Secondo Anellino la responsabilità è anche dei contenitori nei quali oggi la musica viene suonata: “Rino Gaetano, Lucio Battisti, se si fossero presentati a “The Voice” li avrebbero fatti entrare? Io credo di no“. Duranti: “Io credo che avrebbero detto la porta e quella. Ma sai quanti artisti non sarebbero proprio entrati? Neanche Guccini sarebbe entrato, non è che anche in passato non sia mai accaduto nulla di simile, perché queste storie sono sempre accadute, però oggi ancora di più“.