Il sistema sanitario in Italia ha limiti che spesso entrano nella cronaca giornalistica. Purtroppo all’orizzonte non sembrano esserci soluzioni e buone pratiche utili a migliorare tutto quello che è il percorso di gestione del paziente quando viene accolto in una struttura ospedaliera. A testimoniare le difficoltà di ospedali e strutture mediche e il numero di casi di errori a livello sanitario è intervenuto il dottor Alessandro De Monte, medico consulente dello Sportello Legale Sanità: “I casi sono migliaia, la grande maggioranza dei casi non sono casi che sono meritevoli di maggiore attenzione perché effettivamente i sanitari hanno operato corretta o la patologia della persona che è stata studiata, con una patologia diciamo terminale, dove comunque non si poteva fare più nulla. Poi c’è questo questa piccola percentuale di casi dove invece purtroppo ci sono degli errori. La cosa che infastidisce sotto certi aspetti, poi sconforta anche, è il fatto che soprattutto quando ci si trova a confrontarsi con le strutture ospedaliere pubbliche, tanto con quelle private, ma per lo più con quelle pubbliche, ci si trova invece di fronte a una situazione di scontro.
“Lo scontro è la cosa più fastidiosa”. Continua De Monte “Parlo al momento in cui si arriva alla fase giudiziaria, dove il Giudice nomina dei suoi ausiliari che sono altri medici. Un medico legale è uno specialista di branca pertinente al caso che si sta trattando, e che arrivano poi a delle conclusioni che sono delle conclusioni certe, ben determinate, diciamo solide. Queste posizioni abitualmente conducono poi a una sentenza e la cosa più brutta è che a fronte anche di una sentenza, il più volte la struttura pubblica prende e va in appello per contestare anche sentenze che sono chiare, ben determinate e praticamente ineccepibili. E perché vanno in appello? Perché? Perché non pagano nulla, perché sono soldi pubblici. Mentre io, se devo contestare una sentenza, devo tirare fuori di tasca mia i soldi per andare in appello. Questo è fastidioso sia da punto di vista morale che dal punto di vista etico“.
Secondo l’Avvocato Francesco Barucco la cosa più grave è l’incapacità per il sistema di imparare dagli errori e migliorare di conseguenza alcune pratiche: “Lo dichiarano anche devo dire i colleghi di controparte, cioè, loro non credono, il più delle volte, negli appelli che fanno. Lo fanno per prendere tempo con un effetto dilatorio e quindi ritardare il pagamento e cercare di mandarla per le lunghe. Oppure a volte utilizzano il l’impugnativa, quindi ricorsi in appello, lo strumentalizzano per ridurre il risarcimento. Ci sono dei cittadini che hanno atteso anni, hanno vissuto quello che hanno vissuto, ottengono la sentenza a quel punto vogliono chiudere un capitolo e accettano anche questo. Nei nostri primi interventi c’erano soprattutto dei medici arrabbiati per quello che facevamo. Una volta ho detto che nei paesi in cui c’è più contenzioso, in realtà dovrebbe migliorare il servizio. Oggi non ci credo più tanto. Perché vedo che comunque sia continuano, anzi, va sempre peggio. Continuano ad accadere tutti gli errori che accadevano, va sempre peggio. Ma soprattutto non ci sono i report per i casi, per esempio, d’infezione. Non vengono denunciati, li negano sempre, quindi non li denunciano. Quindi non si fanno dei report, non si calcolano i rischi e quindi effettivamente la situazione non può migliorare“.