Balzano sfata il mito PNRR in diretta ▷ “Un gigantesco prestito: vi spiego perché non servirà”

Non prendo in considerazione di perdere le risorse“. Così Giorgia Meloni risponde alle critiche in merito al tanto atteso PNRR, il Piano Nazionale Ripresa Resilienza. “Non sono preoccupata dai ritardi sul PNRR, stiamo lavorando molto, non mi convince molto la ricostruzione allarmista“. Intanto il Quirinale fa sapere in una nota che “non è vero che il Presidente Mattarella abbia parlato con Mario Draghi di PNRR, né che lo abbia incontrato ventiquattr’ore prima della colazione con il Presidente del Consiglio né tantomeno in giorni realmente precedenti. Né che vi sia stato, nello stesso arco di tempo, un analogo incontro con il Commissario Ue Paolo Gentiloni“.

Fondi che quindi non starebbero arrivando dove dovrebbero, ma soprattutto vi sono delle scadenze e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari ammette: “Sul PNRR purtroppo l’attuale governo si è trovato a dover risistemare molte cose che non vanno perché il piano è stato fatto in modo troppo frettoloso dal Governo Conte II
Insomma si tratta di una questione molto controversa che non sembra destinata a finire presto.
Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, ha intervistato in diretta il sindacalista e saggista Savino Balzano.

“Intorno al PNRR è stata eretta una nuova fede”

Il PNRR non è una manna dal cielo, ma un gigantesco prestito” – precisa Balzano.
Certo c’è una quota a fondo perduto, diciamolo perché sennò ce lo sottolineano, che però non arriva a 70 miliardi.
E peraltro non sono nemmeno netti, perché in quel periodo ovviamente l’Italia continuerà a contribuire. Il bilancio dell’Unione Europea è frutto del contributo dei paesi membri, quindi la parte a fondo perduto alla fine, facendo i conti della serva, è veramente poca cosa. Pochissima. Sono prestiti che poi il nostro Paese dovrà successivamente restituire.
Quindi fatta chiarezza su questo, si parla di questo ritardo italiano.

Bisognerebbe capire anche quelle che sono le ragioni di questo ritardo, perché si parla di una ‘pubblica amministrazione inadeguata’, si parla di personale ‘insufficiente’. In molti casi, di personale ‘assente’.
E allora questo non lo si può imputare evidentemente agli italiani ‘spaghetto e mandolino’ che vivono ‘al di sopra delle loro possibilità’, perché è una retorica stucchevole alla quale ci hanno abituati negli anni, ma che non risponde alla verità.
In realtà la nostra pubblica amministrazione soffre per via di tagli lineari mai interrottasi e che sono stati fondamentalmente imposti dagli stessi che oggi ci vengono a fare il prestito, ovvero dall’Unione Europea
“.

Il PNRR risolve quei problemi strutturali del paese?

A questo punto Borgonovo chiede: “Questa misura è realmente risolutiva in merito a temi come la sanità?
Il PNRR ha delle finalità che sono estremamente specifiche – spiega Balzano – e che non risolvono quelli che sono i grandi problemi strutturali del nostro paese. Noi siamo abituati all’idea della transizione: ormai bisogna transitare.
L’idea di stare fermi è un’idea quasi eretica nella visione contemporanea. La realtà è che noi transitando da una parte all’altra stiamo lasciando indietro pezzi di paese e soprattutto i pezzi più fragili, più indifesi.

Noi abbiamo bisogno di una politica economica espansiva, che ricostruisca un paese a pezzi.
A pezzi per via di di austerità ininterrotta di governi imposti anche da certi ambienti europei, basta pensare ad esempio al Governo Monti, e che in realtà non hanno fatto altro che liquidare il paese. Non credo che un insieme di prestiti, peraltro sottolineo con delle finalità molto specifiche, possano risolvere quelli che sono i problemi del nostro paese, che sono problemi strutturali che si possono risolvere soltanto con una politica economica strutturale, laddove si consenta però ai paesi come all’Italia di poter decidere del proprio destino
“.