Il conflitto in Ucraina continua senza che si possa vedere anche solo una qualche apertura verso un cessate il fuoco. Dopo il ferimento del giornalista Corrado Zunino di Repubblica, durante la notte l’esercito russo ha effettuato un bombardamento nella regione di Kiev causando almeno 10 morti e feriti. Sono tanti gli interessi in gioco nel conflitto non solo a livello politico ma soprattutto economico, ed è proprio di quest’ultimi che si deve parlare perché non sono mai stati trattati nel dibattito pubblico. Per parlare dell’argomento Francesco Borgonovo ha intervistato Alberto Negri, famoso giornalista e inviato di guerra, che ha visto sul campo la devastazione che porta un conflitto.
“Innanzitutto io ho preso delle informazioni dai giornali americani. Il New York Times ha fatto un articolo a febbraio dove parlava della ricostruzione possibile in Ucraina facendo proprio il nome della Black Rock come grande consulente finanziario. La Black Rock è un conglomerato che raccoglie banche e imprese, è il più grande conglomerato del mondo. Open society di Soros scrive che il 70% dell’agroalimentare ucraino è nelle mani di società multinazionali. Questo è avvenuto prima della guerra, sono cose che sapevamo già prima del 2022. Ma perché? perché l’Ucraina era uno stato con dei conti pubblici finanziari disastrosi e ci siamo dimenticati che ci fu la missione del Fondo monetario perché aveva chiesto un prestito di 19 miliardi di dollari. Oggi il primo partner commerciale dell’Ucraina è la Cina, al secondo posto distanziati di un miliardo ci sono gli americani. Poi è chiaro che la torta della ricostruzione viene fatta in base a dei criteri politici, chi è il paese che ha aiutato di più l’ucraina a resistere? Sono stati gli Stati Uniti, quindi non possiamo non pensare che gli Stati Uniti abbiano una posizione di preminenza, come non possiamo pensare che non ce l’abbia la Polonia, che ha accolto milioni di profughi“.