A guardare gli andamenti di Borsa, si direbbe paradossalmente che la crisi bancaria sia più forte in Europa che non in USA. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che oltre alla bufera su Deutsche Bank che dal giorno del crack della Silicon Valley Bank ha perso il 22% in Borsa, altre banche del Vecchio Continente abbiano bruciato circa un quarto del proprio valore in circa tre settimane. Dalla società francese Société générale alla spagnola Sabadell. Questa speculazione e irrazionalità che alimenta il senso di panico e spinge alla riduzione dei rischi, sembrerebbe conduca a riflettere su questa domanda: ci sono delle vere e proprie responsabilità del sistema bancario europeo?. I timori che circondano Deutsche Bank, ma anche Société générale e in generale il sistema creditizio europeo sono diverse e sono articolate. La prima è il tema dei derivati. La seconda è l’esposizione sul mercato dei mutui commerciali degli Stati Uniti. La terza, la quantità di perdite potenziali derivanti da titoli di Stato, congelati nel bilancio delle banche. La quarta, la dipendenza dal mercato dei titoli addizionali, ucciso dalle decisioni delle autorità svizzere di azzerarli, e infine la tenuta dei depositi e delle liquidità.
Questa è un po’ la fotografia di quello che sta succedendo sulle banche, a partire da quelle americane, ma come vedete il contagio si è presto diffuso su quelle europee. Mi induce ad una riflessione molto semplice. Noi veramente negli ultimi quarant’anni circa per la precisione dal 1987, abbiamo sostanzialmente avuto su tutti i mercati mondiali un’inversione delle curve tra la finanza e l’economia. In quell’anno, per la prima volta, la curva della finanza negli Stati Uniti superò la curva dell’economia. Cioè vuol dire che ormai sono 35 anni che noi viviamo parlando di finanza e non più di produzione. Questo è il cuore del problema e si pensa di risolvere il problema della finanza con la finanza, mettendo delle regole sulle banche. No signori, la soluzione di questi contagi, di questo disagio, di questo disastro di macelleria sociale, è tornare a parlare di economia e smetterla di pensare che la finanza sia la soluzione dei nostri problemi. Parliamo di fabbriche, parliamo di commercio, parliamo di aziende.
Malvezzi quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene.