Sta facendo molto discutere in queste ore la sonante sconfitta subita alle elezioni da Sanna Marin, la premier finlandese che è stata per molto tempo celebrata come un punto di riferimento imprescindibile per il nuovo ordine globale liberal, atlantista, progressista e arcobalenico. Una sorta di Elly Schlein in salsa finnica. Ebbene, Sanna Marin ha subito una sonante sconfitta alle ultime elezioni in Finlandia, addirittura si è piazzata al terzo posto. Dunque è stata di gran lunga sorpassata da altre forze politiche.
Come prevedibile, come è fin troppo facilmente prevedibile, i giornali di impostazione chiaramente liberal progressista come La Repubblica in Italia, rotocalco turbo mondialista, si stanno stracciando le vesti, paventano il ritorno del sempre in agguato fascismo eterno.
Hanno in effetti sottolineato come a trionfare sia stata una forza di destra e a superare comunque Sanna Marin anche un’altra forza addirittura proclamata di tipo neofascista.
Insomma, siamo alle solite: l’eterno fascismo sempre in agguato.
In realtà queste forze più di destra che hanno trionfato sono in qualche modo variazioni del medesimo programma neoliberale.
Quindi resta da capire se sosterranno egualmente, come prevedibile, la NATO e il neoliberismo.
In ogni caso è da sottolineare la sconfitta sonante di Sanna Marin non è di chi ha vinto, che in ogni caso intendiamo discutere, ma di chi ha perso.
La linea liberal progressista e globale atlantista di Sanna Marin evidentemente non ha convinto il popolo finnico.
Non obliamo il fatto che Marin, oltre che per i suoi costumi ostentatamente libertini, e direi di più sfacciatamente giovanilistica, sia sul piano stricto sensu politico contraddistinto per aver trascinato la Finlandia nella NATO e per aver altresì innalzato barricate contro la Russia. Un vero e proprio muro. Ma, come è noto, i muri tinta arcobaleno sono sempre graditi, dopotutto.
Ci era stata presentata come una scelta eccezionale e condivisa quella dell’ingresso della Finlandia nella NATO, quasi come se il popolo finnico fosse integralmente con Sanna Marin. E invece ora scopriamo che le cose evidentemente stanno diversamente, come troppo spesso accade quando si tratta della narrazione ufficiale politicamente corretta, quale viene condotta dagli strateghi dell’informazione, o meglio, dagli autoproclamati “professionisti dell’informazione”, e mai formula fu più orwelliana, invero.
Il fabula docet che ne traiamo è forse il seguente: i finlandesi non hanno poi apprezzato il tanto celebrato ingresso della Finlandia nella NATO, contrariamente a quello che c’è stato con zelo raccontato nei mesi scorsi.
Significativa davvero questa sconfitta, dacché rivela con adamantino profilo come probabilmente non sia solo il popolo italiano a non gradire questa guerra sciagurata che l’Europa sta conducendo contro la Russia per procura o più precisamente, per imposizione dall’alto da parte della civiltà del dollaro. Il paventato ritorno del fascismo eterno non c’entra letteralmente nulla.
E chiamarlo in causa significa solo rivelare una clamorosa e pittoresca incapacità di interpretare gli eventi.
Il popolo finnico ha votato altrimenti, soprattutto se non quasi esclusivamente, per esprimere il proprio dissenso rispetto alla linea ultra atlantista e russofobica della signora Sanna Marin.
E non è inverosimile pensare che molti altri popoli d’Europa, in primis quello italiano, si trovino attualmente su posizioni non divergenti rispetto a quelle espresse ora elettoralmente dal popolo finnico, dacché, mi piace sottolinearlo, i popoli europei non vogliono questa sciagurata guerra che i loro politici, in guisa di camerieri del capitale, continuano a imporre.
RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro