Oggi è il compleanno della NATO.
Il 4 aprile 1949 fu siglato a Washington il Patto Atlantico: 74 quindi gli anni del festeggiato.
Un trattato quello degli USA che nel corso della guerra fredda andò dunque a rappresentare la nascita di un blocco occidentale, tant’è che dopo sei anni fu firmato il Patto di Varsavia tra quella che era l’Unione Sovietica e gli altri paesi orientali.
Quindi ripetiamo: oggi è il compleanno della NATO.
E per festeggiarlo bene il norvegese Jens Stoltenberg, segretario generale dell’Organizzazione, ha deciso di compiere una scelta non proprio scontata.
“Questa è una settimana storica“, ha detto Stoltenberg, “la bandiera della Finlandia sarà issata fuori dal quartier generale della NATO domani quando diventerà il 31esimo membro dell’Alleanza occidentale“.
Inutile sottolineare quanto la neutralità finlandese garantisse una distanza da “Stato-cuscinetto” tra Russia e NATO, come ha ammesso il Segretario di quest’ultima definendolo un “Paese importante, basta guardare la cartina“.
Invece adesso Putin dovrà fare i conti.
Sono 1340 i kilometri aggiunti al confine NATO-Russia.
1340 kilometri che contribuiscono non poco al complessivo confine: circa 2600 i kilometri totali.
Lo riporta l’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) che analizza come in poco tempo, con l’annessione ormai certa della Finlandia e quella ipotetica ma probabile della Svezia, il confine tra i due blocchi sia raddoppiato.
Un calcolo che i russi hanno già fatto. Un ricalcolo che ha, come prevedibile, suscitato l’immediata risposta.
Parla il Viceministro degli Esteri russo
All’agenzia Ria Novosti, Alexander Grushko, viceministro degli Esteri della Russia ed ex rappresentante russo nella NATO, ha dichiarato: “Parte delle misure sono già stata annunciate. Rafforzeremo il nostro potenziale nelle direzioni ovest e nord-ovest.
Se forze e mezzi di altri membri della NATO verranno dispiegati sul territorio finlandese, adotteremo passi ulteriori per garantire la sicurezza militare della Russia“
Una reazione prevedibile, soprattutto se in seguito a dichiarazioni come quelle del Segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken che, con tono ironico, ha commentato: “È l’unica cosa per cui possiamo ringraziare Vladimir Putin, che ha fatto precipitare una cosa che diceva di voler prevenire. Ora abbiamo molto lavoro da fare“.
Resta quindi solo da osservare attentamente cosa succederà in seguito a tutto questo.