Non sapendo che pesci prendere, Christine Lagarde ha deciso di strozzare l’economia italiana mantenendo alta l’inflazione, così come la stretta monetaria. In Italia i consumi sono già ai livelli più bassi da 3 anni e il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito del 3,7% con un rialzo dei tassi arrivati al 4%. Se quindi l’Eurotower non si misura con i dati, si andrà verso non l’inflazione, come molti dicono. Ma purtroppo, quello che io vi anticipavo da anni, cioè il rischio è la stagflazione. Ma la cosa assurda è che la Bce, la Federal Reserve, fino al Fondo Monetario Internazionale interessa una sola cosa e la parola d’ordine della Banca Centrale Europea, del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Centrale Americana è solo alzare i tassi per domare l’inflazione, incuranti di che cosa questo significhi per l’economia, per le imprese e per le famiglie.
Le conseguenze, tra l’altro, si riflettono già sui conti dello Stato italiano. Nell’arco del nuovo documento di Economia e Finanza 23-25 la spesa per interessi sarà di circa 270 miliardi a fronte della previsione formulata un anno fa di 186 miliardi. Stiamo parlando di circa 90 miliardi in più, capite, è un’enormità, è un problema enorme in vista soprattutto delle parole del cancelliere Scholz, il quale ha ribadito che la Germania non è disposta a fare sconti. Il nuovo patto deve prevedere che i paesi più indebitati rientrino dell’1% all’anno. Ecco, io mi chiedo se noi siamo ancora in un sistema democratico o se siamo ormai una colonia di questa comunità europea. Per l’Italia significa trovare ogni anno circa 27 miliardi da sommare i 90 miliardi, sono quasi 120 miliardi all’anno che ci mancano e che si spendono a tassi attuali per interessi. Quindi servirà un avanzo primario di 120 miliardi. Avanzo primario vuol dire riduzione di spesa pubblica, riduzione dei servizi di cittadini e aumento delle tasse.
Io sono anni che ve lo dico, questa Unione Europea è una trappola. Questa situazione per noi è deleteria, è distruttiva per le famiglie, per le imprese, abbiamo tutto l’interesse che il più presto possibile il governo meloni e l’intera classe politica italiana abbia il coraggio di dire alla Germania e a tutti gli altri: adesso basta.