Siamo quasi a metà aprile e della famosa e tanto attesa inchiesta sulle misure adottate contro il Covid non se ne sa ancora nulla.
Come dice Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità: “Lascia un po’ perplessi sapere che un’inchiesta che si dovrebbe fare a maggio, adesso stia incontrando dei problemi“. Sì perché parrebbe che la Lega stia facendo qualche passo indietro.
“E’ una scelta dell’intera maggioranza di Governo che io sostengo ed è giusto che si entri nel merito, ma senza fare processi postumi.
Perché in un momento di emergenza si prendono decisioni di emergenza“.
Queste le dichiarazioni di Matteo Salvini che lasciano quindi intendere una sorta di rallentamento, un dietrofront.
In diretta è intervenuto allora il giornalista de “La Nuova Bussola Quotidiana” Andrea Zambrano.
“C’è un’ambiguità di Governo da parte della Lega e Fratelli d’Italia – precisa Zambrano.
Da parte di Salvini ho visto un tentativo per non far coinvolgere Fontana: la Lega sta cercando di blindare il raggio d’indagine, cercando di circoscriverlo escludendo le cose che sono ancora calde come le reazioni avverse.
Un fenomeno caldo che evidentemente non si vuole affrontare. I nodi stanno venendo al pettine.
Ma ricordo anche che diversi esponenti della Lega parlarono degli effetti avversi: ricordiamo il convegno in cui Vanni Frajese disse che non avrebbe vaccinato la figlia. Convegno organizzato proprio dalla Lega.
Claudio Borghi fu tra i primi a parlare della commissione di indagine.
Mi chiedo perché ci sia stato un ripiegamento e un non coinvolgimento di queste persone”.
Arriva allora Zambrano a fare un’ipotesi shock: “Il timore è quello che, visto che si sta indagando anche sugli effetti avversi, sulla campagna vaccinale di massa, poi le responsabilità politiche saranno divise tra tutti i partiti che hanno difeso e hanno sostenuto la campagna vaccinale senza particolari accenti critici. E sappiamo tutti che il Governo Draghi gestì una parte pandemica, governo che sia Lega che Forza Italia appoggiarono“.