Ognuno giocava la sua partita. Lo si è sempre sospettato, ma a 17 anni di distanza emerge qualcosa che somiglia molto a una certezza. Il vaso di pandora lo scoperchia Report, con un servizio intitolato “C’era una volta Calciopoli”, a cura di Daniele Autieri.
Le novità sono tante e sostanziose, tutte ottenute dalla redazione di Sigfrido Ranucci grazie a delle interviste fatte ai principali protagonisti dell’evento che ha segnato il passaggio alla seconda repubblica del calcio.
In particolare scuotono 20 anni di storia le rivelazioni in onda stasera alle 21.20 di Giandomenico Lepore, uno dei magistrati che ha condotto l’inchiesta, “uno dei più accaniti tifosi del Napoli”, afferma il conduttore Sigfrido Ranucci, “che prese di tigna l’inchiesta su Calciopoli perché in quegli anni il Napoli era andato in Serie B”.
“Incominciammo con la Juventus perché era quella di cui avevamo più elementi raccolti”, afferma Lepore, “ma dovevamo passare un po’ a tutte le altre squadre, diciamo le cose come sono”.
Ma perché questo non accadde?
“Un bel giorno un supplemento de L’Espresso pubblicò tutte le intercettazioni, quindi automaticamente i telefoni furono chiusi, perché nessuno più parlava e rimase solo la Juventus“.
Proprio così: nel maggio 2006 il settimanale L’Espresso esce con “Il libro nero del calcio”, al suo interno il contenuto integrale dell’informativa dei carabinieri. Una costola delle indagini era però ancora in corso. “Se però fossimo andati avanti“, dice Lepore, “ci sarebbero state altre squadre. Quali? Una pronta subito dopo la Juventus era l’Inter“.
Una fuga di notizie che costò un pezzo di storia al club bianconero, ma di cui non si conosce l’origine. Secondo il Tribunale di Roma nacque all’interno del nucleo investigativo di Via in Selci, il reparto che sta conducendo le indagini su delega della procura di Napoli per mano di un pubblico ufficiale “infedele”.
Azzoppate dunque le indagini sugli altri club, ma questo non cambia la realtà dei fatti.
Fatto sta che anche Paolo Bergamo, designatore di arbitri dal 1999 al 2005, si lascia andare a dichiarazioni che aprono a scenari incredibili: “Le pressioni le avevamo da tutti, non c’è nessuno che non ci ha mai chiamato“.
“La storia conferma quello che dice Lepore“, continua Ranucci, “nel 2011 il procuratore federale Palazzi disse che bisognava indagare anche sull’Inter e altre 10 squadre perché erano emersi comportamenti irregolari, solo che era caduto tutto in prescrizione e lasciarono perdere. Tanto ormai l’epoca Moggi l’avevano archiviata”.
Ascoltate le anticipazioni a ‘Radio Radio Lo Sport’.
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