Lo scudetto lentissimo e emozionatissimo del Napoli.
È di soli due giorni fa un articolo apparso su una nota testata giornalistica online che ha fatto molto discutere e anche risentire il popolo napoletano.
Poco dopo il fischio finale di Lazio-Torino 0-1, questo articolo titolava di uno “Scudetto rapido e senza emozioni”.
Un’analisi lucida e scevra da pregiudizi di parte, non può non permettere di comprendere che dietro a quest’affermazione c’era solo la voglia di sottolineare il livello poco competitivo di tutte le squadre inseguitrici, soprattutto se paragonato a quello – straordinario – degli azzurri.
Ma le parole utilizzate in questo titolo sono a nostro giudizio profondamente sbagliate, perché rispecchiano l’opposto di quello che invece è il feeling dei tifosi partenopei di tutte le età, sparsi ovunque sull’orbe terracqueo: quello che sta per arrivare è infatti uno scudetto lentissimo e strapieno di emozioni.
Questo scudetto è per il Napoli “lentissimo” non solo, e non tanto, perché atteso per 33 anni.
Anni in cui sono state vissute le più drammatiche vicende societarie (dalle retrocessioni al fallimento) ma che sono stati anche caratterizzati da una clamorosa risalita con titoli vinti e alcuni scudetti sfiorati (tra cui, in particolare, quello del 2018 che sarebbe stato meritato, o stra-meritato) ma sempre alla fine sfuggiti.
Questo scudetto deve definirsi però “lentissimo” anche senza minimamente considerare il passato, ma limitandosi all’analisi di questa stagione.
Ha infatti pochissimi precedenti nella storia del calcio italiano un campionato già ampiamente ipotecato alla fine del girone d’andata e, di fatto, conquistato ben prima dell’inizio della primavera.
Le più importanti società di betting hanno, ad esempio, già pagato da settimane tutti i loro scommettitori che hanno puntato sul Napoli Campione d’Italia.
Eppure questo scudetto, a tutt’oggi, ancora non è arrivato.
Che il campionato dei partenopei sia stato, ed è ancora, incredibile lo si deduce comunque dalla seguente considerazione più che da qualsiasi altro aspetto.
È infatti capitato qualcosa di inaudito solo a pensarsi: la città di Napoli ha abbandonato la scaramanzia.
E proprio su ciò che a livello collettivo tiene di più e su cui più che su ogni altro aspetto è sempre stata scaramantica: la conquista dello scudetto.
La città è addobbata a festa da un paio di mesi.
Striscioni azzurri, gigantografie dei giocatori, bandiere tricolori e soprattutto, esposto ovunque, il numero 3, a simboleggiare il numero di scudetti che saranno.
Come è stato possibile?
Semplice, dopo un’attesa oltre 30 anni Napoli e i suoi cittadini hanno deciso di emozionarsi a lungo.
Di vivere con gioia, passione, incredulità, orgoglio una storia fantastica senza tralasciare neanche un minuto di questo “lunghissimo” percorso che porterà al titolo.
In Napoletano esiste un verbo, spesso associato ai giocatori di poker, in particolar modo a coloro che volendo giocare la loro partita emozionandosi a fondo, non guardano subito le carte ricevute, ma le scoprono lentamente una per una pur essendo ormai il destino delle carte ricevute già compiuto.
Si tratta del verbo “trezziare”.
Ebbene, Napoli sta trezziando il suo campionato.
Godendosi infinitamente non solo le emozioni di ogni partita, ma anche di ogni vigilia, di ogni conferenza stampa, di ogni speciale televisivo.
Squarciando spesso il cielo con urla di gioia irrefrenabili come quelle che hanno travolto di entusiasmo ieri sera il popolo partenopeo grazie alla vittoria più simbolica che possa esistere: quella ottenuta all’ultimo respiro sul campo della Juventus.
Esattamente come accadde in quel 2018.
Questa volta però lo scudetto non sfuggirà.
Napoli lo sa.
Sa che la matematica potrebbe portare il titolo già tra 6 giorni.
Napoli, ovviamente, non vede l’ora che ciò accada per poter scatenare ancor di più il proprio entusiasmo, nel modo esplosivo che tutti quanti prefiguriamo.
Ma in fondo Napoli spererebbe persino che questa gioia finale arrivasse più tardi.
Per poter continuare a vivere, ancor più a lungo,
questo lentissimo, emozionatissimo sogno nel cuore, che è il Napoli che torna campione.