“Il green pass è uno strumento che consente di trovarsi tra persone che non sono contagiose”.
Era falso.
“La seconda dose basta e avanza, ci sarà molta più protezione”.
Era falso.
“Non vanno assolutamente utilizzati gli antinfiammatori al pervenire dei sintomi”.
Era falso. E così via, fino a giungere alla commissione d’inchiesta che stenta a partire dei giorni nostri. Di acclarate inesattezze (quando non falsità) se ne sono sentite molte in questi due anni. Ma il problema è che nella ricerca della verità, tra una restrizione e l’altra, si stigmatizzava pure chi provava ad ascoltare, a studiare a cercare. Cosa? Se effettivamente era vero che le inoculazioni impedivano il contagio, se fossero stati fatti gli studi di cancerogenicità sui vaccini anti-Covid, se le restrizioni di libertà avessero effettivamente avuto un ruolo contro le infezioni.
Lo ricorda Mario Giordano in occasione della presentazione dei libri “Ma io stanotte non dormo” e “La vita che ci state rubando” della giornalista Angela Camuso. Il metodo è sempre lo stesso: se è questione di vita o morte, non c’è da discutere. E chi lo fa rischia di diventare un assassino, di uccidere con le opinioni.
Così sono passati metodi non ortodossi, come l’accentramento delle decisioni scientifiche sulla politica, la scelta di non divulgare certi dati che avrebbero “ucciso il vaccino” (secondo vertici Aifa) e infine la totale noncuranza per chi è fidato di quella scienza che oggi si volta dall’altra parte, ammiccando con le braccia piene di soldi. Va recuperata la credibilità, o si rischia la rottura di quel contratto sociale che filosofi come Agamben (additato come “cattivo maestro”) danno già per perduto.
Certo è che, come ricorda il conduttore di “Fuori dal Coro”, è difficile farlo quando “qui le bugie sono state istituzionalizzate: quando Draghi dice ‘chi si vaccina non si contagia’ mente sapendo di mentire. Il direttore dell’AIFA, che dovrebbe tutelare la mia salute, non può dire ‘non diciamo queste cose perché altrimenti si uccide il vaccino’, perché il suo compito non è salvare il vaccino, ma è salvare le persone. Il vaccino è benvenuto se salva le persone, non è benvenuto se non le salva”.
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