“C’è una differenza tra informazione e propaganda. Noi oggi viviamo immersi nella propaganda, ma quello che è assurdo è che viviamo in un periodo dove, anche se sono passati 60 anni, vigono quelli che erano i principi di Goebbels, lui diceva la paura è la cosa che ci permette di convincere tutti e soprattutto diceva ‘dite otto volte una bugia, la nona volta sembrerà una verità’. Ed è quello in cui noi siamo assolutamente immersi. Io ho la certezza che sta succedendo qualcosa di grave“.
Queste le parole di Alberto Contri in diretta a “Un Giorno Speciale”, la differenza tra informazione e propaganda secondo il Professore sono poi attualizzate nei comportamenti di chi ci governa: “Perché nel momento in cui i partiti che volevano passare per quelli che ci avrebbero liberato dall’ipocrisia, e che oggi governano, e che abbiamo sicuramente votato in gran numero, si stanno comportando in Europa esattamente come la sinistra ufficiale, approvano le cose più terribili. Ma quando se ne accorgeranno le persone? Forse perché non se ne possono accorgere. Perché sui cosiddetti giornaloni o nei telegiornali queste cose non passano. Guardate che oramai è chiaro che si sta passando, per l’area cosiddetta del dissenso, da un 5% a un 20%. Quindi siamo a un quinto della popolazione.”.
L’obiettivo della propaganda è anche quello, secondo Contri, di oscurare tutti gli spazi di informazione indipendenti che si stanno aprendo sul web e sui social: “Nonostante tutte le difficoltà, le cancellazioni, gli oscuramenti che vengono fatti sui social e anche con le difficoltà che, per esempio, Radio Radio subisce con l’allontanamento, l’oscuramento su Youtube… E questo secondo me è ancora poco è ancora poco perché hanno capito che dai social media sta trapelando una verità alternativa. Come se fossero delle fessure nel muro da cui zampilla l’acqua, vogliono bloccare tutte le fessure nel muro. E però come possiamo accettarlo? Ma prendiamo l’indirizzo del Presidente del Consiglio e scriviamole in centinaia di migliaia che così non può andare avanti. L’altro giorno ha detto una cosa che mi ha raggelato, ha detto quando è andato a fare l’ennesimo inchino, in un avvenimento pubblico che noi continueremo a mandare armi anche a costo del consenso. C’è modo e modo di essere servili“.