“La scienza ha gli interessi economici come tutto il resto nel nostro mondo“.
Così parla il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo in merito ad una recente notizia in ambito medico.
“Vaccini contro il cancro entro il 2030“, promette Moderna. Quello che fa storcere un po’ il naso è ciò che è successo subito dopo il fatidico annuncio. L’azienda farmaceutica statunitense ha infatti scosso gli animi della borsa, registrando un immediato aumento delle azioni di un +5,32. Viene allora spontaneo farsi qualche domanda, come vuole il metodo scientifico stesso.
“Le azioni Moderna stavano crollando – commenta Fabio Duranti – come erano già crollate, dopo che il boom dei vaccini le aveva portate al successo. Poi piano piano scendono, ma dopo c’è una risalita“, rialzo registrato il giorno 11 aprile, dunque dopo la pubblicazione della notizia.
“Se qualcuno avesse comprato in quel giorno le azioni, e le avesse rivendute due giorni dopo, insomma si sarebbe fatto non solo la villa al mare, ma qualche jet privato e compagnia cantando“.
Una possibilità che non è da escludere, se si vuole parlare secondo un metodo di ricerca scientifica.
E proprio a parlare di scienza, Borgonovo cerca di chiarirne qualche aspetto.
Per prima cosa, l’informazione e la divulgazione della notizia: “Oggi purtroppo nella società dell’informazione ci sono troppe informazioni, per cui arrivano delle cose che tu devi mettere in pagina o pubblicare su internet senza nemmeno il tempo di capire se è vero o se non è vero. Poi se loro lo annunciano, tu dai l’annuncio. Voglio dire, questo è il punto: uno si mette lì a credere a questa roba?
Già che ti dicano ‘il vaccino’ contro il cancro e non ‘la cura’, insomma, uno dovrebbe poi insospettirsi dall’utilizzo della terminologia“.
Per seconda cosa Borgonovo precisa: “Mi stupisce di più il medico, lo scienziato, e anche la persona comune, che si aspetta che la scienza sia una specie di società caritatevole. La scienza è un metodo, non è una religione“.