Oggi c’è una questione abbastanza complicata che riguarda il ministro Lollobrigida.
Quest’ultimo ha parlato recentemente della natalità e ha usato una formula che non è stata molto gradita dall’ambiente politico.
“Sostituzione etnica” la frase usata dal ministro che ha fatto subito scalpore: tutti hanno gridato allo scandalo.
Solo che poi si fanno dei titoli abbastanza duri: “La difesa della razza“. Così titola in prima pagina Repubblica.
L’articolo è quello secondo cui il ministro Lollobrigida avrebbe utilizzato una formula “razzista“, addirittura “suprematista” ha detto Elly Schlein. Il problema è che chi si scandalizza per questa formula non sa molto di cosa si stia veramente parlando, perché c’è un fatto fondamentale dietro questa formula.
La formula della “sostituzione etnica” è stata inventata da un intellettuale francese che si chiama Renaud Camus, che è tutto tranne che nazista, perché infatti è ebreo ed è un un intellettuale omosessuale che ha fatto della sua omosessualità anche un fatto pubblico politico. Quindi insomma, c’entra poco con il nazismo e con il razzismo.
Si avvicina il 25 aprile, e lo stesso Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Gianfranco Pagliarulo, ha dovuto quasi ammettere il fatto che gridare oggi al fascismo è controproducente, poiché un fascismo in realtà non c’è.
Fa un po’ fatica a dirlo, nonostante abbia anche detto che Letta ha sbagliato nello spingere su questo tema in campagna politica.
Schlein, invece, continua a pestare su su questo tema.
E capisco che sia molto importante perché appartiene a quella cultura politica: insistere sull’antifascismo, su una certa visione del mondo. Anche sul fatto che la destra “ha valori non condivisibili”: questo è normale in una democrazia. Detto questo, da lì a dire che esiste la dittatura, che c’è un governo che vuole fare le leggi razziali ce ne vuole.
Perché d’altronde stiamo parlando di un governo che sta prendendo più immigrati di quelli che arrivavano prima, che di leggi speciali su un’immigrazione non ne ha fatte.
Insomma si parla di emergenza razzismo, di tanto in tanto.
Si sentono discorsi quali ad esempio quelli visti ieri su Repubblica, e altri del tipo “gli immigrati ci servono per pagare le pensioni“, “ci servono per fermare il crollo della natalità“.
Il fatto è che questi stessi discorsi, a dir la verità, sono un po’ razzisti.
Il fatto che noi dobbiamo prendere degli immigrati per farli venire qui, lavorare nei campi, sfruttarli, ecco questi sì: sono discorsi che non tornano.
Non è che i migranti sono il nostro orticello da cui possiamo cogliere una cosa o l’altra, una persona o l’altra, farla venire qui o dire: “Non facciamo più figli, chi se ne importa. Facciamo arrivare qualche centinaio di migliaio di emigrati e poi li mettiamo a fare i sostituti degli europei“. Ecco, questa è la sostituzione etnica.
Una cosa che danneggia anche le nazioni di provenienza, perché espropria la classe media nordafricana, centrafricana, da persone che potrebbero aiutare lo sviluppo dei loro paesi, così come potrebbero aiutare tanti italiani che ogni anno se ne vanno all’estero.