“Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada“, queste le parole del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida riguardo il tema della scarsa natalità in Italia. Le dichiarazioni hanno destato molte polemiche, cavalcate in parte dai media e in parte dall’opposizione. La questione è stata al centro di una discussione fra Francesco Borgonovo e Fabio Duranti, che così è intervenuto in diretta:
“Voglio dare un consiglio però a chi ci sta governando. Io devo dire faccio sempre tanta fatica in questo periodo a parlare del governo attuale, perché vorrei dire delle cose, ma mi trattengo perché sono in attesa, però l’attesa sta finendo. Qualche cosa bisognerà dirla, perché qui ci sono delle aspettative dei cittadini italiani che non vengono attese. Effettivamente alcune frasi se le poteva risparmiare anche perché gli altri non aspettano altro che tu scivoli su una buccia di banana. C’è un mondo che vuole complicare tutto, perché ci deve fare programmi, perché ci deve chiacchierare di speculazione politica, e noi siamo così ingenui da caderci ed entrare nella polemica. Il principio di base credo in realtà sia corretto, cioè io credo che le identità dei popoli debbano essere rispettate, devono rimanere i popoli con le loro tradizioni, con la loro cultura. È ovvio che nei secoli la mescolanza c’è sempre stata, forse quello che voleva criticare il ministro è che questa mescolanza deve avvenire naturalmente e non forzatamente per motivi magari economici o ideologici“.
Dall’intervento di Duranti emergono alcuni temi importanti. Ad esempio il fatto che un ministro in carica dovrebbe avere delle capacità comunicative più efficaci e istituzionali, ma il fatto anche che ormai la bagarre politica sia tornata ad essere schiacciata su questioni del tutto irrilevanti rispetto alle vere esigenze del paese.
Interessante anche l’intervento di Francesco Borgonovo, che approfondisce la questione con una sferzante critica a un tipo di pensiero politicamente corretto, che ha portato a evidenti problemi nel nostro paese: “Quando dici bisogna esprimersi meglio è vero, dovrebbero cominciare a usare un po’ più di sfumature, un po’ più di intelligenza, un po’ più di puntualità, però è anche vero che dall’altra parte poi qualunque cosa dici ne fanno una polemica. Tu dici la parola etnia, che una volta si poteva dire e si usava in sostituzione anche giustamente di razza. Adesso non lo puoi più dire perché è sospetto pure quello. Diceva George Orwell che quando tu riduci le parole, riduci la possibilità di utilizzare delle formule linguistiche, stai riducendo il pensiero, stai controllando il pensiero. Io non accetto che Repubblica o chi altro, mi parli di difesa della razza, quando il ministro ha detto sostituzione di popolo. La sostituzione di popolo esiste la teorizzano gli stessi che oggi s’indignano e non c’entra niente con la difesa della razza“.