Continua a far discutere, e in parte anche a far preoccupare, la vicenda di Taiwan, in particolare del rapporto sempre più teso tra Taiwan e la Cina. Un rapporto che già da tempo naturalmente è di questo tipo, ma che negli ultimi tempi sta letteralmente degenerando.
E non per caso, vorrei dire, se si considera che Taiwan, proprio come l’Ucraina, è un punto caldissimo, una faglia di conflitto davvero esplosiva. Anzi, senza esagerare, mi permetto di sottolineare come in parte già altre volte ho fatto, che si potrebbe istituire ragionevolmente un’analogia di questo tipo: Taiwan sta alla Cina come l’Ucraina sta alla Russia nel quadro di questa nuova quarta guerra mondiale che si sta svolgendo dal 1989 circa.
La guerra che gli Stati Uniti d’America, vincitori della terza guerra mondiale, la guerra fredda, hanno dichiarato a tutto il resto del mondo, “the rest of the world“, segnatamente a tutti i paesi non ancora genuflessi al nuovo ordine mondiale americano centrico.
Ecco perché l’Ucraina e Taiwan svolgono una parte sì decisiva in questo quadro dei rapporti di forza, dacché vengono utilizzati rispettivamente come bastone contro la Russia e contro la Cina: l’Ucraina contro la Russia, ed è storia molto recente, come sapete, e Taiwan contro la Cina. L’obiettivo è quello di utilizzare queste due aree strategiche come una vera e propria polveriera dalla quale far partire il conflitto. E’ quanto è accaduto già con l’Ucraina nel 2022.
L’Ucraina, essendo stata il luogo di evidente conflitto fra gli Stati Uniti e la Russia, di un conflitto che persiste e che, lungi dal risolversi rapidamente, come molti dicevano, sta già di fatto assumendo la struttura di una lunga guerra.
Ebbene, qualcosa di analogo sta avvenendo con Taiwan, dato che la tensione, come ricordavo in apertura, sta crescendo vertiginosamente e gli Stati Uniti stanno utilizzando Taiwan come bastone contro la Cina, proprio come hanno utilizzato in precedenza l’Ucraina come bastone contro la Russia.
Proprio nei giorni scorsi la Cina nelle sue esercitazioni ha provato ad accerchiare Taiwan.
Sempre nei giorni scorsi, la presidente di Taiwan è stata ricevuta negli Stati Uniti, giusto a sottolineare quale sia il posizionamento di Taiwan e quale sia in maniera sinergica il posizionamento di Washington.
La realtà è che la civiltà del dollaro non può sopportare la presenza persistente di una Russia e di una Cina disallineate e in grado di resistere al nuovo ordine mondiale americano centrico.
Ed è proprio su queste basi che, come abbiamo già più volte sottolineato, il dragone cinese e l’orso russo hanno stretto fra loro una solida intesa, una cordiale alleanza dovuta precipuamente al fatto che insieme possono meglio resistere alla violenza assassina dell’imperialismo a stelle e strisce, quello che continuamente dice di agire in nome dei diritti umani e della democrazia e che perciò stesso continua indefessamente a sganciare bombe umanitarie e a sparare missili democratici.
Ecco, Taiwan davvero rappresenta uno snodo decisivo di questo conflitto e siamo certi di poter dire, senza tema di smentita, che se divamperà il conflitto con la Cina, sarà proprio a partire dal caso irrisolto e letteralmente esplosivo di Taiwan.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro