Altro che “sogno americano”: quello vero si è realizzato sotto gli occhi dell’UE, e si sapeva già

Cerchiamo di capire quelle che sono state le origini dell’Unione europea.
Che l’euro sia stato un golpe finanziario ormai credo sia chiaro a tutti. Così come è chiaro a tutti che quello che stiamo oggi facendo nei confronti dell’Ucraina è un suicidio dell’Europa, perché ci stiamo mettendo contro quello che è il nostro principale e attualmente ancora insostituibile fornitore di gas. Una potenza che avremmo dovuto inglobare in Europa piuttosto che contrastarla.
Stiamo facendo tutti gli interessi degli Stati Uniti, i quali sono riusciti ad ottenere grazie a questa guerra cose che non si sarebbero mai immaginati di poter ottenere. Erano i loro sogni: volevano dividere l’Unione Europea dalla Russia e sostituirsi a questa come fornitore di gas in Europa, altra cosa impensabile.

Avevano un gas più costoso, meno buono.
Gas che doveva essere trasportato con pesanti e inquinanti metaniere (e adesso ci fanno pure la retorica green).
Era impensabile per gli americani potersi sostituire a un gas che arrivava tramite un tubo direttamente dalla Russia nel cuore dell’Europa in Germania, il Nord Stream.
Hanno invece ottenuto anche questo punto.

Sono riusciti a chiudere in un angolo il loro principale nemico, riuscendo a convincere tutto il mondo occidentale a puntare il dito contro la Russia. E come ci sono riusciti? Con la retorica “esiste un aggressore ed esiste un paese aggredito”.
E noi per una questione etica e di civiltà ci siamo ovviamente messi dalla parte dell’aggredito.
Detta in questo modo sembra anche plausibile, perché è ovvio che se qualcuno domani si svegliasse per attaccare dei paesi per brama di potere dal giorno alla notte, dovremmo tutti quanti schierarci contro. Questo è fuori discussione.

Allora io ho provato a fare un’inchiesta. Ho provato a vedere se tutto questo fosse vero, quindi non da putiniano, non da “zelenskiano”.
L’ho fatto da giornalista indipendente che provava a vederci chiaro su quanto accaduto.
Io ho avuto una fortuna, ed è il motivo per cui la mia inchiesta, nonostante sia di 450 pagine, è uscita praticamente 52 giorni dopo lo scoppio della guerra. Perché ho potuto fare questo? Perché stavo scrivendo un altro libro che uscirà a luglio, si chiamerà “Il cartello finanziario”, dove in tempi non sospetti, nel 2019, avevo cominciato a scrivere un capitolo che si chiamava “Le provocazioni americane a Putin”. Era un capitolo in cui raccoglievo tutte le provocazioni fatte negli anni sul fronte ucraino da parte degli americani, per indurre Putin ad entrare in Ucraina.

Secondo quel capitolo, la mia idea era che avevano fatto di tutto per spingere Putin ad entrare in Ucraina nel 2015.
Perché sarebbe stato il momento in cui lui, non avendo le spalle coperte dalle altre superpotenze con le quali si è poi alleato dopo, o che comunque gli hanno fornito dei mercati di sbocco, sarebbe stato in poco tempo distrutto. Sia economicamente che sul fronte del potere.
E invece Putin ha resistito negli anni. Ma io mi rendevo conto che quelle provocazioni erano sempre più insopportabili: sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il fatidico momento.
Poco tempo prima di pubblicare il libro, Putin entra fisicamente in Ucraina con l’operazione speciale.

A quel punto io blocco quel libro, estrapolo quel capitolo e da lì comincio invece a costruirne un altro, che si chiama “Perché il conflitto è Nato”. La domanda che mi fanno tutti è: “Perché l’Europa ha avuto interesse a prendere una posizione del genere?”
Non tanto quella dopo l’operazione speciale. Perché lì si può dire che Putin ha fatto un gesto estremo e l’Europa è intervenuta a fianco dell’Ucraina. Ma quello che analizzo è tutto quello che viene prima, cioè dal 2014 al 2021.
Ci sono state delle provocazioni enormi dove l’Europa doveva assumere un ruolo decisivo.

Avrebbe dovuto dire agli americani: “Cari amici miei, cari alleati, se queste vostre provocazioni spingono Putin ad entrare in Ucraina, i problemi sono dell’Europa. Perché la guerra ce l’abbiamo ai nostri confini.
Perché dobbiamo spendere miliardi di euro per sostenere il Paese.
Perché spendiamo miliardi di euro nel chiudere la nostra economia alla Russia.
Perché perdiamo un alleato strategico“.
Perché tutto questo non è avvenuto in Europa? Quella è stata la mia domanda.

Allora ho ripreso la mia inchiesta “La Matrix Europea”, sulle origini dell’UE, dove dimostro che l’Unione Europea è una creatura delle oligarchie e dell’intelligence americana da utilizzare prima in funzione antisovietica, quando l’hanno creata dopo il secondo conflitto mondiale. E poi riconvertita in funzione antirussa.
Non c’è nulla che potevamo fare, perché siamo all’interno di un progetto che è statunitense, in funzione antisovietica di contenimento della Russia.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo