Elon Musk ha scelto: Linda Yaccarino sarà la nuova CEO di Twitter.
La società statunitense, dopo la nota acquisizione del patron di gruppi come Tesla e PayPal per 44 miliardi di dollari, avrà finalmente e definitivamente inizio nella sua nuova versione 2.0. Una versione che molti chiamano “di destra”.
Colpevole di questa definizione è lo stesso Musk, che nei mesi interessati all’acquisizione di Twitter ha sempre contestato la vecchia organizzazione per la sua politica sul controllo dei commenti. Insomma, Mister Tesla ha sempre portato avanti la sua filosofia all’insegna del “free speech” a costo di attirarsi critiche e sacrificare l’appeal della piattaforma.
L’ultima decisione sulla nuova CEO però ha spiazzato molti.
Figlia di due italiani, Linda Yaccarino ha lavorato in USA sia per l’amministrazione Biden che per quella repubblicana di Trump.
Mentre in quest’ultimo caso si occupava di promozione di sport e fitness, nel primo caso, con Joe Biden, ha rivestito il ruolo di promotrice principale a favore della campagna di vaccinazione contro il Covid.
Sia nei suoi tweet, dove consigliava alla gente di chiudersi a casa, che nel suo profilo Linkedin, la Yaccarino non sembra mostrare lo stesso entusiasmo per la libertà di pensiero e cura di Musk. Come se non bastasse, fino al 2021, è esponente del World Economic Forum come Executive Chief. Cos’è il WEF?
“Il World Economic Forum (WEF) – recita il profilo Linkedin ufficiale nella sezione del curriculum della nuova CEO di Twitter – è un’organizzazione internazionale indipendente impegnata a migliorare lo stato del mondo coinvolgendo i leader aziendali, politici, accademici e di altro tipo della società per plasmare le agende globali, regionali e industriali“.
Per capirci meglio, è la stessa organizzazione che sul suo sito scrive: “5 motivi per cui mangiare gli insetti può ridurre il riscaldamento globale“. Per finire in bellezza l’WEF è la stessa organizzazione che, sempre sul suo sito ufficiale, parla di “The Great Reset“: il Grande Reset.
Non è la prima volta che Yaccarino e Musk si incrociano.
La nuova CEO infatti aveva poc’anzi intervistato il noto imprenditore, suscitando uno scambio di idee acceso.
Quello che c’era in ballo era proprio la questione del “freedom of speech“: in quell’incontro Musk non si riservava, come suo solito, di ribadire quanto la libertà di pensiero e di parola fosse il principio cardine del suo nuovo Twitter.
Di tutta risposta in quell’incontro la Yaccarino mostrò invece tutto il suo entusiasmo per la “moderazione” dei commenti all’insegna degli standard della community, tutti appiattiti sulla narrazione di spicco (come accade tutt’ora in altri social).
Sarebbe proprio questa la missione della nuova CEO: rendere la piattaforma più attraente agli occhi degli inserzionisti e delle grandi aziende.
Che questo comporti la fine del freedom of speech? Pecunia non olet, forse neanche per Elon Musk.
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