Il Covid e le sue misure continuano per legge almeno fino al 31 dicembre di quest’anno.
Le mascherine subiscono, secondo l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, una generale riduzione delle sue aree di utilizzo obbligato. Rimangono obbligatorie però per lavoratori e visitatori di strutture come le Rsa e simili.
Per il resto dei reparti emerge una consentita libera discrezione delle direzioni sanitarie.
In alcuni casi invece, come nel Veneto, si è deciso invece di continuare sulla linea più dura: mascherine obbligatorie in tutto l’ospedale. “Stiamo finalmente uscendo da questa terribile pandemia e confido che il prossimo 20 maggio l’Oms ne dichiari la fine” – ha detto Schillaci nei giorni scorsi. “Guardiamo con ottimismo al futuro, siamo pronti in caso di nuove emergenze“.
Ed ecco, ancora una volta, quel “nuove emergenze” che risuona a gran voce.
Insomma, il Governo ha scelto la via del “la prudenza non è mai troppa“.
E se allora si vuole parlare di mascherine, e quindi di dati emersi sulla loro funzionalità, qualche dubbio lo esprime su La Verità il professore Giovanni Frajese, occupato recentemente proprio nell’ambito Covid in Parlamento Europeo in occasione del International Covid Summit.
L’articolo, insieme ai dati, recita: “Numerosi studi dimostrano la scarsa efficacia delle mascherine contro i contagi: perché mantenerne l’obbligo negli ospedali e nelle Rsa, senza un supporto scientifico?“
“Nelle Rsa e simili bisogna tenerla: non sembra, stando ai dati che Frajese elenca” – riporta il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo.
“Non è che mi interessa trovare il dato che conferma la mia tesi. La mia tesi si forma a partire dai dati.
Se domani mi mostrano fior di studi che dicono che questa cosa è necessaria, io cambio opinione.
Semplicemente io sto riportando e sto leggendo dei dati commentati per altro da uno che di mestiere fa il medico, anche se l’hanno trattato come se fosse l’ultima ruota del carro” – riferendosi alla sospensione avvenuta nel maggio 2022 dell’endocrinologo dall’Ordine dei Medici per le sue posizioni prontamente etichettate con il bollino “No Vax”.