L’intelligenza artificiale e la sua rapida e sorprendente implementazione degli ultimi anni desta preoccupazione e necessita di monitoraggio, perché nel corso dei prossimi anni potrebbe stravolgere le nostre vite. Il tema è stato dibattuto da Fabio Duranti e Francesca Donato durante “Un Giorno Speciale”, partendo da una considerazione dello stesso Duranti che avverte sui pericoli che certi sviluppi tecnologici potrebbero avere se gestiti male: “Uno dei pericoli per l’umanità futura è la cosiddetta intelligenza artificiale. Presto potrà sostituire tutti gli insegnanti e non solo, perché anche Bill Gates ci dice che fra un po’ sostituiranno tutto: insegnanti, medici…Praticamente tutti a casa. Sono tantissimi anni che mettiamo in guardia dai pericoli della cosiddetta intelligenza artificiale. La parola intelligenza è impropria perché non è un’intelligenza. L’intelligenza è propria solo dell’essere umano e degli animali in generale, perché è singola, è relativa al singolo individuo, al singolo animale. Ognuno ha una sua intelligenza e quindi reagisce agli stimoli in modo differente. Le altre sono macchine programmate ad eseguire comandi e ordini sulla base dei desiderata di chi le ha programmate. È vero che le macchine reagiscono ad un impulso esterno ma la reazione è sempre stata programmata da qualcuno quindi non si può chiamare intelligenza, è una macchina al servizio di chi l’ha programmata. Questo è il primo pericolo. Il secondo pericolo poi ovviamente è l’atrofizzazione della nostra mente, delle nostre conoscenze, della nostra cultura“.
Il tema è attualmente discusso anche in Europa, dove ci si comincia a interrogare sui paletti da mettere all’utilizzo all’intelligenza artificiale in territorio europeo. Riporta quanto sta avvenendo al Parlamento europeo, l’Europarlamentare Francesca Donato collegata da Strasburgo: “Al Parlamento Europeo d’intelligenza artificiale si parla. Qual è l’approccio? Quello di arginare la libertà di utilizzo e di sviluppo di questi sistemi. Il tema è che questo tipo di paletti sono troppo modesti e io dubito caldamente che saranno efficaci a contenere i veri rischi. In realtà manca totalmente un dibattito pubblico, un dibattito mediatico. Io non ho mai sentito dai nostri politici parlare di questi temi che coinvolgono degli aspetti etici sociali, anche di salute, proprio di sanità delle persone. Ormai il livello di sviluppo dell’intelligenza artificiale è tale che la preoccupazione, ed è una preoccupazione che è stata sollevata da persone come Elon Musk e un altro migliaio di grandi big della tecnologia, è che lo sviluppo così rapido, così fuori controllo dell’intelligenza artificiale possa davvero sfuggire al controllo umano“.
Secondo gli esperti e come riporta Francesca Donato il tema della possibilità che l’intelligenza artificiale sfugga al controllo umano esiste anche nel presente: “In realtà essi imparano dai propri errori e si evolvono in maniera automatica ogni volta che vengono interpellati, ogni volta che interagiscono con gli esseri umani, il timore è che poi possano svilupparsi, avendo accesso alla universalità dei dati del web su tutti gli argomenti possibili. Possono evolversi in maniera tale da essere poi non più controllabili e quindi addirittura ad acquisire una propria forma. Per carità, una forma sempre artificiale, ma una forma di un certo tipo di autocoscienza che li porti a prendere decisioni e ad avere dei comportamenti che potrebbero al limite essere opposti all’interesse umano“.