Argenteria di famiglia su fondo…Olimpico. La finale preparatoria di Lautaro ribalta una Fiorentina inizialmente bella ed efficace, orgogliosa fino alla fine nella sovraesposizione della propria identità.
Pareggia chirurgicamente a pelo d’erba, con il cinismo e la precisione dei predatori; poi esegue il numero che impalla i riflettori e che manda un messaggio degno di considerazione a Guardiola e ai suoi. Hai visto mai.
Il suo anno calcistico da sogno non vuole saperne di rimettere i piedi per terra, all’ombra generosa della Coppa del Mondo, con tutta la sua variegata potenza di fuoco e una crescita tecnica e caratteriale che, è bene sottolinearlo, è avvenuta in modo definitivo sotto il patrocinio di Simone Inzaghi.