Continua la stretta monetaria della Banca Centrale Europea per contrastare l’aumento dell’inflazione.
Come previsto da molti analisti, la BCE ha deciso il quattro di maggio di alzare ancora una volta i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale. Io ve l’avevo già annunciato e si è verificato.
Una decisione, questa, che segue di 24 ore quella analoga presa negli Stati Uniti dalla Fed.
Ora, cosa vuol dire alzare i tassi? Alzare i tassi vuol dire rendere più costoso, contrarre dei prestiti sia per il consumo sia per gli investimenti.
E rende più conveniente, invece, mantenere il denaro in investimenti a rischio quasi zero, ad esempio i depositi o i titoli di Stato a scapito di quelli connessi all’attività produttiva.
Questo, voglio dire, è scritto sui libri di economia.
Di queste scelte della Banca Centrale Europea che passano sui telegiornali come se nulla fosse, una roba normale anzi quasi non se ne parla, saranno le famiglie e le imprese a pagare, che si troveranno davanti a finanziamenti più costosi, nonché a difficoltà più gravi nell’accesso al credito. Apro un inciso: il problema non è solo questo.
Il problema è che negli anni prossimi, cari imprenditori, io faccio consulenze a tutti i giorni con la mia società fa impresa ad imprenditori di consulenza strategica. Vi avviso che entreranno in gioco delle dinamiche per esempio gli ESG, cioè “Enviroment, social and corporate governance“, nuove regole ambientali e via discorrendo per cui le banche vi verranno a chiedere dei governance.
L’altro giorno ero al telefono con un amministratore delegato di un’azienda che mi diceva: “Guarda, io fino all’anno scorso non avevo problema a chiedere 3 milioni di prestiti alle banche me li davano e se non accettavo i Covenant mi facevano pagare un po di più“.
I Covenant sono condizioni collaterali del contratto. “Oggi invece non posso non accettarli e se non li accetto non mi danno credito“.
Capite cosa ci aspetta nei prossimi anni? Capite perché io parlo di strategia?
Capite perché quando faccio webinar di strategia avete la facoltà di venire a capire dove va il mondo nel vostro interesse?
Per le famiglie l’effetto più diretto è misurabile nell’aumento delle rate sui mutui a tasso variabile, dove nell’ultimo anno l’importo della rata di un mutuo a tasso variabile di valore medio è salito di quasi 300€.
Insomma, è chiaro che a Bruxelles si usa il termine “consapevolezza” a sproposito, in quanto nulla conta di fronte all’obiettivo ideologico di portare l’inflazione al 2%. Leggevo oggi i titoli di un giornale italiano che parlava di “riforme”.
Ormai sapete: quando leggete la parola “riforme “detta dal mondo politico, traducetela con “fregatura” e avrete una vaga idea di quello che vi aspetta.
Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi