Roma – Inter, le pagelle del prof. Paolo Marcacci

Rui Patricio 6
Un paio di interventi, scolastici; sovraesposto in occasione delle due segnature interiste per colpa dei compagni.

Mancini 6
Decoroso, tutto sommato, anche se confusionario a tratti; innervosito da Maresca e dagli errori dei compagni, anche. Non si tira mai indietro nella battaglia.

Cristante 6
Come poteva non essere in difficoltà? Eppure da lui si ottiene sempre il massimo ottenibile, anche perché molla per ultimo, o tra gli ultimi.

Ibanez 4,5
L’errore uccide la partita della Roma, subito dopo i cambi che avrebbero potuto rivitalizzarla. Dopo, tutto ha poco senso, persino l’ingresso di Dybala.

Zalewski 5 –
Da un po’ di tempo non caratterizza le partite in modo positivo, o propositivo. Stava facendo il compitino, poi ha combinato, non da solo, il papocchio.

Matic 6+
Cosa altro poteva fare? Ha cercato il più possibile di governare il caos, di dare ordine al disordine.

Camara 5
A proposito di disordine: comincia in modo intenso e disciplinato, poi si perde. Quando va alla conclusione, evidenzia limiti tecnici piuttosto rilevanti.

Spinazzola 5
Un altro dei colpevoli: poco propositivo, disastrosamente contenitivo; il primo gol interista lo vede annaspare in mezzo al nulla.

Pellegrini 6
Il capitano, a tratti annebbiato dalla rabbia e per questo ammonito, ci ha messo tutta l’intensità possibile e quel poco di conclusioni prodotte dalla Roma.

Bove 6,5
Encomiabile per intensità e pressing, oltre che per cucitura delle distanze tra i reparti. Se cala alla distanza, ne ha ben donde.

Belotti 5,5
Sbatte addosso al muro, ma lo fa con la consueta volontà. Acciaccato in partenza, è un altro di quelli che non avrebbe potuto fare di più. Basta la buona volontà per la riconferma?

Dybala 6
La partita muore prima del suo ingresso; il resto è autoconservazione.

Abraham 5,5
Ingresso impalpabile.

Pisilli SV
Tahirovic SV
Missori SV

Mourinho 7
Voto provocatorio? No, per due motivi: ha avuto a disposizione mezza squadra contro Inzaghi che ne aveva due.
Poi, soprattutto, è uscito da dominatore, coram populo, a prescindere da tutto.