Gli errori fanno parte della natura umana. In ogni campo e quindi anche in quello medico la possibilità di sbagliare è purtroppo presente. Nonostante sappiamo quindi che l’assenza di errore non è possibile, in questo particolare ambito dovrebbe essere comunque una rarissima eccezione. Anche riguardo la scienza possiamo dire con estrema certezza che sbagli, proprio perché è una disciplina che procede per ipotesi e quindi alcune di queste possono essere corrette ma altre si rivelano sbagliate, nessuno è infallibile. In tutto questo è però importante distinguere le cause degli errori perché si possono verificare dei cortocircuiti così come abbiamo visto nel periodo pandemico che non possono essere giustificati. Per parlare dell’argomento abbiamo chiesto ad Alessandro Meluzzi la sua opinione:
“Non ci può essere nessun obbligo a mettersi nel sangue una sostanza di cui non si conoscono gli effetti né men che mai chiedere un consenso informato ad una cosa che per definizione informato non può essere visto che il contenuto è segreto. Ma poi ricordo che anche le colpe, le colpe professionali vanno distinte in 2 parti per le quali in entrambi i casi si va in galera. Una è la colpa con dolo e in questo caso il dolo c’è stato, coloro che hanno fatto le imposizioni conoscevano largamente gli effetti e la gravità di questi effetti doveva essere proporzionata al numero di fiale che andavano iniettate. Anzi più c’erano effetti, più gente moriva intubata più gente veniva rinchiusa in ospedale e non ne usciva viva se non in una busta di plastica senza neanche la visibilità di fronte ai propri familiari, più vaccini sarebbero stati fatti, più terrore ci sarebbe stato e questa è la parte dolosa che sarebbe da Norimberga”.