“Sei un impostore!“.
La critica di un cittadino scontento è stata lanciata direttamente al leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, in visita a Sarzana in occasione delle elezioni amministrative nel comune ligure.
Nel mezzo della sponsorizzazione della campagna elettorale nel comune di Sarzana, dove è stata Francesca Giorgi la candidata per i pentastellati, l’ex Premier si è fermato per fare qualche saluto ai suoi sostenitori.
Nel bel mezzo di “un bagno di folla”, come qualcuno lo definisce (per la cronaca, poi a Sarzana ha vinto il blocco di centrodestra), si è levata una voce tra il pubblico mentre Conte era impegnato a criticare a gran voce il Governo Meloni.
“Fin lì stava andando anche bene, stava dicendo delle cose sacrosante“, commenta il filosofo Diego Fusaro.
Infatti l’ex premier stava lecitamente valutando le politiche migratorie, che ha reputato “fallimentari”.
Poi succede che al grido di “impostore” i sostenitori 5 Stelle non la prendono bene.
E allora Giuseppe Conte, per placare il clima, chiarisce da subito la sua posizione di difesa in merito: “Lasciatelo parlare perché è chiaro che è un No Vax“. E come ciliegina sulla torta ha concluso con: “Se il signore avesse governato l’Italia saremmo tutti morti“.
Una sentenza che ricorda quella ormai famosa di Mario Draghi sul vaccino anti Covid: “Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire“.
Una frase che per quanto riguarda la sua base scientifica, come dice la giornalista Enrica Perrucchietti, si è poi rivelata errata.
Come afferma però anche Fusaro: “Magari chi ha urlato quelle parole aveva di mira non le questioni pandemiche ma altre di diverso tipo. Non possiamo neanche sapere quindi il perché gli abbia dato dell’impostore. Non ha certo fatto una bella figura dunque“.
Insomma pare che il Covid o il lockdown e tutte le misure che hanno accompagnato i vari DPCM non abbiano mai abbandonato la mente del leader pentastellato. Un excusatio non petita la definisce infatti Fusaro. O ancora, “un vulnus irrisolto che si porta appresso.
E poi chissà, magari chi gli ha urlato quelle parole si era fatto anche 15 dosi. Non lo sapremo mai“
Una tecnica che Perrucchietti racchiude nel classico caso della fallacia argomentativa del ricorso al ridicolo.
Semplicemente si prende una caratterisctica dell’interlocutore che si giudica, o è giudicata, negativa (e perciò non vuol dire neanche che sia vera) e la si usa come argomentazione di risposta, cadendo però in errore.
La fallacia sta nel fatto che deridendo un’affermazione non si dimostra di conseguenza che questa sia necessariamente falsa.
“Ha spostato l’attenzione su un’accusa – spiega la giornalista – ha fatto poi un utilizzo dell’etichetta: gli ha dato del No Vax e poi subito dopo del complottista, ed è quindi passato alla derisione. Questo di spostare il focus, di deridere la persona con cui magari si potrebbe invece instaurare un dialogo, è una delle tecniche classiche che si adoperano in questi casi“.
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