In questi giorni sta facendo molto notizia la protesta di tanti studenti universitari per il caro affitti. In molti atenei d’Italia, a partire dalla Sapienza a Roma, si sono radunati gruppi numerosi di ragazzi che hanno piantato le loro tende all’interno delle varie università d’Italia. Sul tema Francesco Borgonovo ha un’idea molto precisa: “Io qualche dubbio me lo son fatto venire perché della casa io parlo da tempo, del costo ne abbiamo parlato anche qua facendo vedere i dati sugli affitti del “Sole 24ore”, poi però io ho sempre la sensazione che un po’ siano manipolate ad arte queste proteste e che siano degne di miglior causa tutte queste intemerate degli studenti”. Oggi sul “Corriere della Sera” c’è la notizia di una ragazza che dice “costretta a far la pendolare con un budget di 450 euro, le case costano di più e quindi devo fare la pendolare da Milano al mio paese“. La ragazza in questione vive a Seregno a poco più di 10 minuti da Milano. Altri ragazzi, voci della protesta raccolti dai quotidiani, dicono: “Io pago 400 ora al mese in un quartiere semicentrale a Roma siamo in 4 ambienti angusti“.
Le parole dei giovani in protesta riportate dai quotidiani oggi non convincono del tutto Borgonovo: “Ragazzi non è che chi ha fatto l’università prima di voi vivesse esattamente nella reggia col monolocale, la stanza singola… Io non voglio dire che uno debba star male, debba essere sfruttato, però forse forse ci sono dei problemi più strutturali, più ampi“. Il problema più grande viene ben spiegato da Sergio Giraldo che su “La Verità” scrive un articolo affermando che questa storia delle tende serve a non parlare del nodo principale, cioè il problema non sono gli affitti che sono troppo alti, ma gli stipendi che sono troppo bassi. Giraldo intervistato in diretta durante “Punto e Accapo” spiega: “Stiamo segnalando che non è solo una questione di affitti cari ma di costo della vita in generale. Abbiamo parlato, ad esempio delle automobili che in 4 o 5 anni sono aumentate del 45% come prezzi. Qui il tema è che in realtà questo Paese ha un problema di salari reali che non solo non crescono, ma addirittura sono più bassi di quello che erano nel 1999“.
Per far capire la situazione Giraldo cita i dati a disposizione: “L’OCSE ha recentemente pubblicato una statistica che ha scandalizzato molti ma che nella realtà dei fatti conosciamo bene. E dice proprio questo dice che tra il 1999 e il 2021 gli stipendi reali italiani sono calati del 3,5% mentre ad esempio in Germania sono cresciuti del 3,3-3,5%, lo stesso in Francia. Lo Stato ha incassato di più di quello che ha speso al netto della spesa per gli interessi sul debito pubblico. Quindi è stato un drenaggio di ricchezza dal privato allo Stato che dura da da 20 anni. Questa è una delle prime cause. Poi c’è un tema anche legato al fatto che questa austerità non solo drena risorse dal privato, ma impedisce anche investimenti pubblici. Non sono stati fatti investimenti e questo è un classico caso in cui la residenzialità universitaria“.