Torna al centro dell’attenzione la pratica dell’utero in affitto: a giugno potrebbe diventare “reato universale“.
Si tratta di una proposta di legge di Fratelli d’Italia che comincerà oggi a essere discussa dalla commissione.
In ballo ora ci sono i 20 emendamenti della proposta. C’è chi non è d’accordo sull’inasprimento di una pena che in Italia esiste già.
Difatti, la pratica dell’utero in affitto è già reato. E negli anni ha sempre provocato spaccature e divisioni sul tema della maternità surrogata e dell’omogenitorialità. Ma che vuol dire “reato universale”? Ce lo spiega in diretta la portabandiera stessa della proposta, Carolina Varchi.
“Il concetto è estremamente semplice” – assicura la deputata di Fratelli d’Italia.
“L’utero in affitto è già vietato in Italia, come ne è vietata la propaganda.
Semplicemente vogliamo estendere questa punibilità proprio per arginare un vero e proprio ‘turismo procreativo’“, trattasi ovvero di chi per aggirare la già vigente legge si reca in un paese estero dove la pratica non è vietata.
Con lo scopo di limitare il fenomeno, allora Fratelli d’Italia vorrebbe inasprire le sanzioni per chi “ne approfitta”: “Quando torna in Italia, è operativo quel divieto, da cui poi discende una sanzione penale che verrà applicata anche quando la condotta si sia svolta all’estero. Questo è diciamo quello che noi intendiamo con ‘voler estendere la punibilità’.
E’ una condotta talmente grave, talmente carica di disvalore, che noi non accettiamo questa presa in giro del dire: ‘Con qualche ora di aereo vado altrove, mi danno il pacchetto inclusive’, come se fosse una crociera dalla quale tornare con un bambino“.
“Wish for a baby”, un evento di promozione della maternità surrogata?
E se c’è chi è d’accordo, c’è anche chi non lo è.
Il tutto è avvenuto sotto forma di una fiera svoltasi a Milano negli ultimi giorni.
Fiera alla quale anche Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, ha presenziato.
“Wish for a baby“, una fiera dove la promozione dell’utero in affitto sarebbe stata al centro dell’attenzione.
Per saperne di più, Borgonovo ha chiesto delucidazioni alle istituzioni presenti.
“Non ho avuto problemi a farmi dare un appuntamento per la surrogata all’estero” – racconta il giornalista de La Verità, spiegando come, effettivamente, fosse possibile prenotare la pratica nei diversi paesi che lo permettono.
“Errore gravissimo da parte della prefettura non impedire lo svolgimento di questa fiera“, spiega Varchi, riproponendo il divieto di propaganda vigente.
“C’è qualcuno da sinistra che potrebbe votarla?”
“Non credo che ci sia una volontà da parte delle opposizioni di fare ostruzionismo su questo tema“, assicura la leader della proposta.
“Sul fatto che sia una pratica abominevole siamo tutti d’accordo.
Tant’è vero che mai nessuno ha proposto di togliere il divieto già operante in Italia“.
Rimarrà dunque tutto da vedere e non resta altro che aspettare la valutazione della commissione Giustizia alla Camera.