Xi Jinping minaccia sull’intelligenza artificiale ▷ Antonellis: “Già diramate le linee guida in Cina”

L’intelligenza artificiale è una minaccia?
Liquidare la risposta con un “no” senza prima esaminare i fatti sarebbe imprudente, a giudicare da quello che accade. Già qualche settimana fa la notizia di migliaia di dipendenti licenziati da aziende americane (inclusi colletti bianchi) ha destato l’altolà per il lavoro.
Oggi fanno riflettere le parole del capo di Stato cinese Xi Jinping sulla “sua” intelligenza artificiale ideale. Perché gli algoritmi e i numeri sono pur sempre gestiti da uomini, come dimostra il fatto che, ad esempio – se interrogato su questioni controverse – Chat GPT risponda con la verità convenzionale (rivedasi quella del 2020).
Immaginate un sistema del genere in mani sbagliate, come profila il direttore del Giornale d’Italia Marco Antonellis:

Speriamo non diventi una stupidità artificiale, perché già ne abbiamo abbastanza di stupidità non artificiale. Detto questo il tema non sono solamente i posti di lavoro. Il problema è che questa cosa qui non viene gestita con intelligenza – prima di tutto quella umana – con trasparenza e con democraticità.
Rischia di diventare un’arma potentissima, ma contro le persone. Xi Jinping ha già detto che la sua intelligenza artificiale dovrà essere “socialista”, cioè in Cina sono già state lanciate delle linee guida nelle scorse settimane.
Questo è un problema: lì o l’intelligenza artificiale sarà socialista, quindi usata ai fini del regime, o non sarà.


L’altro grosso tema fondamentale e globale è che ci potrebbe essere una casta di pochissime persone che detengono quest’intelligenza artificiale. Così ne possono condizionare miliardi di persone, questo è il grosso tema.

Che fare quindi?
L’importante è che venga regolamentata con trasparenza e soprattutto che risponda ai canoni di democraticità, questo è il punto. purtroppo i più del mondo non lo capiscono. Pensate a queste armi potentissime messe in mano ad autocrazie o dittature e a cosa possono fare alle persone“.