Del celebre e celere tour in Italia del guitto Zelensky, attore Nato, prodotto in vitro di Washington, se non di Hollywood, si può dire molto. E in effetti bisogna dire dacché è qualcosa di assolutamente incredibile quello che è accaduto nei giorni scorsi in Italia, in particolare nella giornata di sabato, allorché il guitto Zelensky è giunto in Italia e ha fatto l’en plain, come usa dire, di incontri di rilievo. In primis si è incontrato con Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio del Governo, filo atlantista e ultra europeista italiano. Si è incontrato poi con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e ha incontrato anche Bergoglio, l’esponente di punta della Chiesa di Roma.
Ebbene, facendo un breve excursus sul viaggio italico del guitto Zelensky, colpisce anzitutto la modalità del suo arrivo. È giunto con un volo di Stato italiano, dunque, aggiungiamo noi, gentilmente offerto dal popolo italiano, quel popolo che pure si è detto contrario alla guerra secondo i sondaggi, che è contrario all’invio di armi all’Ucraina, che vorrebbe la pace e che magari nemmeno ha troppo piacere che il guitto Zelensky giunga in pompa magna in Italia. Alcuni studenti coraggiosi, in verità, a Roma hanno esposto cartelli contro il guitto Zelensky ma di poco conto rispetto alla grande narrazione, con giornalisti che lo hanno accolto trattandolo de facto come un vero e proprio eroe. Colpisce, in secundis, del viaggio del guitto Zelensky, il fatto che egli sia stato accolto da tutti come un eroe, quando in realtà si tratta, come non mi stancherò di sottolineare, di una marionetta agitata da Washington in funzione ultra imperialista e non certo in difesa della libertà del popolo ucraino, quello che sta subendo più di tutti le tragedie della guerra e verso il quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà.
Ebbene, il guitto Zelensky ha ribadito di fatto la sua linea, quella della guerra a oltranza contro la Russia di Putin, dacché la pace si avrà solo quando la guerra avrà portato alla sconfitta di Putin. Su questo non ha mai lasciato alcun dubbio nei suoi sermoni scritti probabilmente a Washington, se non a Hollywood. E ancora una volta, dunque, egli non ha deluso le aspettative di quanti ben sapevano quale fosse la parte da lui recitata, anche al cospetto del Papa. Zelensky ha detto con rispetto (questo il modo con cui ha presentato la sua tesi) che “l’Ucraina non ha bisogno di mediatori” e che dunque la guerra dovrà continuare fintanto che la Russia di Putin non sarà stata sconfitta. Insomma, una pagina davvero tragicomica della storia italiana. L’ennesima, a dire il vero, è stata scritta nella giornata di sabato, quando l’Italia si è rivelata, una volta di più, priva di sovranità e direi anche priva di dignità nel suo rapporto con l’Ucraina del guitto Zelensky e quindi con la stessa America di Biden, che è quella che muove i fili da oltre oceano. Possiamo ben dire che l’Italia manca di dignità, di coraggio e si rivela sempre più asservita al padrone a stelle e strisce.
RadioAttività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro