A seguito della morte dell’ex premier Silvio Berlusconi, è scoppiata la polemica su una decisione presa direttamente dal Governo: quella del lutto nazionale. In cosa consiste? Il lutto nazionale prevede l’abbassamento a mezz’asta della bandiera italiana ed europea in tutti gli edifici pubblici dell’intero territorio nazionale. Fa scalpore la decisione presa da Giorgia Meloni in accordo con i due vice premier, Tajani e Salvini, soprattutto perché si tratta del primo caso per un ex premier. Sono previsti da una legge ad hoc i funerali di Stato che si terranno oggi al Duomo di Milano. “Una scelta inopportuna“, l’ha definita Rosy Bindi, ex Presidente del Pd, riferendosi al lutto nazionale.
Il clamore si è poi ampiamente espanso tramite la scelta di Tomaso Montanari, rettore dell’università per stranieri di Siena, di non attenersi al lutto nazionale: le bandiere non verranno abbassate.
“Una decisione che si poggia su una base politica“, ha spiegato Montanari a Lavori in Corso.
“È giusto imporre ad un Paese il dovere di onorare pubblicamente con questa solennità un pregiudicato condannato per frode fiscale?
Che esempio vogliamo dare? E’ una beatificazione a reti unificate: l’unico valore è il successo, il potere ed il denaro“
Risponde subito a ruota l’onorevole Matilde Siarcusano di Forza Italia: “Questo signore, e quella minoranza che non andrebbe neanche presa in considerazione, hanno perso una buona occasione per stare zitti e fare bella figura con le persone, ma anche con sé stessi, con la propria coscienza. Riscontro pochezza umana nei giorni del funerale di un grande statista.
Si dovrebbe avere il decoro di rispettare il silenzio verso i cari di una persona che ha lavorato fino all’ultimo giorno.
Parole di piccoli uomini e piccole donne“.