Non si sono diradati i veleni delle amministrative di Roma. A quasi due anni dalle elezioni che videro vincente Roberto Gualtieri al secondo turno su Enrico Michetti, “il tribuno” (così ribattezzato dalla stampa) continua a fare il suo lavoro di esperto amministrativo. Nessun segno di rimpianto per la scelta di non restare all’opposizione nella Capitale: “fare il sindaco dei sindaci” continua ad essere la scelta di Michetti, che da sempre ritiene “molto più utile“.
Nel frattempo sono più burrascose le acque in cui si è inabissato Roberto Gualtieri. Il Sindaco Dem aveva già suscitato polemiche dopo la pubblicazione delle bozze per la ZTL più grande e restrittiva d’Europa. Neanche il tempo di fare marcia indietro che si torna a discutere per il termovalorizzatore, l’inceneritore che nascerà in zona Santa Palomba e che riempirà le arterie stradali romane di rifiuti in costante viavai.
Rifiuti che nel frattempo infestano ancora la Capitale. Nulla se ne è fatto della pulizia immediata né delle pulizie di primavera promesse a Pasqua, come ha ricordato Carlo Calenda al TG3: “Sfido chiunque a dirmi concretamente cosa ha fatto Gualtieri“; il leader di Azione non ci è andato leggero nel bilancio biennale, e senza mezzi termini definisce Roma “una città fuori controllo“.
A rendere il tutto ancor più pesante quell’appoggio politico che ne decretò la vittoria nell’autunno 2021. Fu proprio grazie all’appoggio di Azione che il candidato Dem prevalse su Enrico Michetti, che chiuse il primo turno in vantaggio sull’attuale Commissario. La scarsa affluenza alle urne fece il resto, consegnando a Gualtieri poteri e soldi che nella Capitale da un pezzo non si vedevano: “Mai nella storia, per lo meno dal 1850 in poi, ci sono state tante possibilità per non fare niente“, dice Michetti.
Ecco il commento per la rubrica “Michetti per Roma”.
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