Molti giornali oggi riportano una notizia molto più importante di quelle invece inerenti ai vari allarmi fascismo.
“La diga sul Dnepr, rischio Vajont“, intitola La Repubblica oggi. La diga di Kakhovka ha ceduto e chiaramente è iniziato immediatamente il tam-tam mediatico delle colpe: “Sono stati i russi“. E lo dicono tutti, dall’Unione Europea ai giornali occidentali del caso.
Stanno accusando i russi di aver sabotato la diga, ma a mio avviso bisogna cercare di fare attenzione e restare cauti, soprattutto avendo visto situazioni precedenti come quella del Nord Stream, anche lì sempre colpa della Russia.
Si tratta, per il mondo occidentale, sempre, chissà come mai, di un generale auto sabotaggio russo.
Allora, per fare chiarezza su ciò che succede, bisogna essere cauti e andarci coi piedi di piombo.
Leggo su Limes, rivista italiana di geopolitica, che c’è la possibilità che si possa escludere il fatto che siano stati gli ucraini, anche se alcuni sindaci della zona presso la diga sostengono il contrario, cioè che invece sono state le forze ucraine a bombardare, in particolare con dei missili. Sempre Limes sostiene che è difficile, visto l’ampiezza dello squarcio, che siano stati dei missili a provocarlo.
Si tende dunque a escludere la colpa ucraina. Tuttavia il dubbio rimane.
Limes spiega infatti anche che non è detto siano stati i russi.
Ma allora chi è stato?
Secondo l’articolo di Limes potrebbe trattarsi di un’esplosione provocata da mine.
Allora lì tutto sta a vedere se queste mine le hanno messe volontariamente, oppure semplicemente è stato un insieme di cose: la diga danneggiata dagli scontri, dai bombardamenti. Magari è stata non volontaria, nel senso che l’esplosione non è stata fatta apposta per far saltare la diga. Ora, io tendo però ad avere un po’ di sospetti: due in particolare.
In primis mi viene da prendere in considerazione il fatto che i danni che sta provocando questa inondazione sono tantissimi.
E nei territori controllati dai russi. Tantissimi.
Ci sono zone in cui le forze russe dovranno occuparsi poi di mettere in sicurezza il territorio, quindi perderanno tempo, perderanno energie.
Non proprio una cosa semplicissima da gestire. Dunque ecco perché il sospetto: non vedo quale sarebbe il guadagno dei russi a fare una cosa del genere, a danneggiarsi in questo modo. Un tantino eccessivo teorizzare questo.
In secondo luogo mi insospettisce il riflesso condizionato generale, tutti vanno nella stessa direzione: “Sono stati i russi brutti e cattivi!“, no?
M’insospettisco perché l’ho già visto altre volte: ricordate il caso di Darya Dugina?
Anche lì sempre i russi: sempre loro che fanno tutto, sempre loro che si colpiscono da soli.
Poi però scopriamo che sotto c’è l’intelligence ucraina.
Dunque bisogna andarci coi piedi piombo. Si tratta sicuramente di un grosso disastro e ci vorranno settimane prima che i fiumi rientrino nei loro letti. Ma non bisogna escludere niente.
E bisogna fare attenzione a cadere nella propaganda di una o dell’altra fazione.