È ufficialmente partito il nuovo sistema di comunicazione delle emergenze, disponibile su tutti i telefoni cellulari, chiamato IT Alert. Nei giorni scorsi, infatti, vi è stata una grande prova generale che ha coinvolto la Regione Toscana, ove tutti i cittadini si sono visti recapitare in simultanea sul proprio telefono cellulare la notifica dell’emergenza.
Insomma, questo sistema di comunicazione centralizzato atto a segnalare le emergenze per il tramite dell’agire della Protezione civile, è a tutti gli effetti già realtà. Non solo perché si trova già operativo questo dispositivo sui telefoni cellulari, e voi stessi potete fare la prova recandosi nella sezione “Impostazioni” del vostro cellulare per verificare appurare se effettivamente vi sia.
Ma perché effettivamente la Regione Toscana ha già utilizzato questo sistema in una sorta di piano di volo nazionale che ci segnala, credo, quale potrà essere la direzione per il futuro. Che cos’è IT Alert?
È un dispositivo che, per volere dell’Unione Europea, il Governo italiano ha già introdotto e di più come si diceva poc’anzi ha già utilizzato nel caso specifico della Toscana. Tramite IT Alert, tutte le emergenze del caso potranno di volta in volta essere segnalate tempestivamente sul telefono cellulare degli italiani. A tutta prima sembrerebbe un’opzione intelligente, utile, atta ad aiutare i cittadini in caso di emergenza e sicuramente questa potrebbe essere una delle funzioni.
Tuttavia non debbono sfuggire ed essere taciuti gli aspetti negativi che questa applicazione porta con sé.
Anzitutto il fatto che nessun cittadino ha chiesto di installarla e tutti se la sono trovata installata in automatico sul proprio telefono.
Dunque questo sistema pone in essere una vera e propria violazione della privacy, come usa dire, e della libertà dei cittadini, stante il fatto che, ripeto, nessuno di essi ha scelto di avere questa opzione.
In secondo luogo, non è difficile scorgere all’orizzonte derive orwelliane di questa applicazione.
Pensate il caso in cui dovesse tornare un’emergenza epidemica e questa applicazione dovesse segnalarvi tempestivamente in maniera martellante: “State a casa, mantenete la distanza sociale, evitate il contatto con gli altri”.
Altra notazione che non deve passare sotto silenzio, il fatto che la presenza stessa di questa applicazione dedicata alle emergenze ci segnala che effettivamente, come qualcuno disse, “siamo entrati nel tempo dell’emergenza permanente” o, come direbbe il filosofo Giorgio Agamben: “Lo stato d’emergenza permanente trapassa senza soluzione di continuità in un perenne stato di eccezione“.
L’ordine neoliberale, vi abbiamo insistito a più riprese, si fonda ormai stabilmente sull’emergenza innalzata a nuova Ars regendi, a nuovo metodo di governo, che si traduce nella formula “governare nell’emergenza”.
E nell’emergenza, come sappiamo bene, ciò che era inaccettabile nella normalità diviene inevitabile, perché “ne va della nostra stessa vita”. Non difficile, dunque vedere come questo divenga a tutti gli effetti un preciso sistema di governo.
Altra opzione non trascurabile legata a questa applicazione è il possibile impatto di controllo sui cittadini che potrà avere, e a questo riguardo ci sia permesso ricordare il fatto che per anni si è detto che l’Unione Sovietica e la DDR spiavano i cittadini, ricorderete anche la pellicola “Le vite degli altri”.
Ebbene, dobbiamo onestamente riconoscere che l’Occidente liberal capitalistico riesce a farlo in misura anche maggiore e più sofisticata.
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