La Francia è in rivolta, ma quale parte? Soprattutto quella delle banlieues. Le banlieues sono i sobborghi industriali limitrofi alle città, le periferie più povere che presentano un alto tasso d’immigrazione e di residenti di origine extra europea. La miccia che ha fatto scoppiare la rivolta, è stata la morte di un 17enne che aveva tentato di forzare un blocco, la polizia ha reagito sparando ed è stata inevitabile la morte per il ragazzo.
In Francia c’è una situazione di rabbia sociale enorme. Ringraziamo il signor Macron, che viene spesso portato come un esempio delle bellezze europee. Ma quello che succede è che il popolo si ribella. Dai proletari a la piccola e media borghesia che è rappresentata dai Gilet gialli. Cosa è successo in Francia? È successo che si sono così lasciati nei ghetti tutti i migranti, soprattutto quelli di origine magrebina africana e arabi.
Si è tentato in qualche maniera di assimilarli cancellando le loro culture nazionali e la cosa non è affatto riuscita. C’è una situazione esplosiva lì dentro in cui poi, dopo le questioni religiose, le questioni etniche ritornano come un boomerang ed esplodono. C’è una rabbia sociale diffusa a cui lo Stato reagisce con le bastonate o i colpi di pistola.