Red Bull RB19 11
Dieci e lode non sarebbe bastevole. 798 chilogrammi di perfezione, il che non sottrae meriti all’interpretazione fornita da Max Verstappen alla monoposto, badate bene. Ma, chi può, risenta l’intervista rilasciata da Adrian Newey a Sky in settimana: nell’approccio umile di un genio al margine di possibilità che offrono
i regolamenti, stanno le risposte alle domande che altre scuderie non riescono a porsi. Oggi prima con le medie e poi con le dure la monoposto ha fatto il vuoto alle sue spalle, senza alchimie sul meteo o sui tempi delle soste.
Lewis Hamilton 9
Il ruggito del leone che qualcuno ha giudicato vecchio: porta la W14, riveduta e molto corretta, più in alto possibile, vale a dire dietro il marziano, imprendibile, ma soprattutto con il compagno di scuderia a distanza di sicurezza. Una prova d’autore.
Mercedes 8
Macchina praticamente nuova, più che rinnovata: a Montecarlo era stato difficile apprezzarne la rinascita, in Spagna ha scippato lo “scettro” di seconda forza alla Aston Martin. In Formula Uno è tutto transitorio e continuamente in aggiornamento, ma la strofa intrapresa sembra davvero quella giusta.
Il sorpasso di Alonso su Ocon 8
Pezzo di bravura a base di equilibrismo sul filo di un’accelerazione domata dalla traiettoria che trasforma in bisturi il volante. Pezzo di bravura con partigiana ovazione.
Yuki Tsunoda 7
Uno di quelli che fanno divertire il pubblico dei gran premi: arrembante con sfrontatezza, ma in progressiva maturazione a livello gestionale. Mezzo voto in meno per il finale più faticoso, senza riuscire a prendere Ocon.
Carlos Sainz 6
Un “tutto sommato” quasi malinconico. Sicuramente performante in qualifica, deve accontentarsi in un finale di gara su gomme dure, con Perez lasciato sfilare e Stroll tenuto a distanza. Ma è tutto qua il potenziale degli aggiornamenti Ferrari?
Aston Martin 6 –
Il fine settimana più faticoso dall’inizio del Mondiale, con entrambi i piloti impegnati a limare le difficoltà. Cavalleresca, nel finale, la collaborazione Alonso – Stroll.
Sergio Perez 5
Se il giudizio sulla macchina e sul compagno di team è quello che ci ritroviamo a ribadire al termine di ogni gara, il giudizio sulla sua prova non può arrivare alla sufficienza.
Charles Leclerc 5 –
Non ha colpe per le problematiche accusate in qualifica, la gara è stata alla fine una conseguenza. Quel che è certo è che ha vissuto uno dei peggiori fine settimana da quando è alla Ferrari.