Laurea ad honorem a Fauci, tra molti dubbi l’Università di Siena premia un mentitore seriale

Anthony Stephen Fauci, lo scienziato americano in prima linea nella lotta al Covid negli Stati Uniti, ha ricevuto dall’Università degli Studi di Siena la Laurea ad honorem in medicina e chirurgia. Ufficialmente la laurea è stata conferita per i suoi contributi nella ricerca sull’Aids sulle immunodeficienze. Come ci si aspettava però lo stesso Fauci ricevendo il riconoscimento ha tenuto un discorso incentrato sulle misure messe in atto negli anni della pandemia da Coronavirus.

Il problema è che i giudizi scientifici come quelli di Fauci, hanno fondato misure politiche che in Italia hanno escluso delle persone dalla vita sociale o che hanno fatto perdere il lavoro a molti. Ieri durante la cerimonia di conferimento della Laurea Fauci ha usato la solita metafora sentita spesso durante le fasi più acute della pandemia: “Se siamo in guerra dobbiamo obbedire”. Quindi alla popolazione vengono richiesti sacrifici e rinunce dolorose, mentre coloro i quali invocano i sacrifici vengono premiati e anche applauditi con Laurea ad Honorem, per poi essere venerati come se fossero maestri.

Il giornalista de “La Verità” Alessandro Rico allarga il raggio della discussione facendo una considerazione sulle storture odierne del metodo con cui avanza la ricerca scientifica: “C’è un conformismo accademico per cui si fa carriera se vengono dette e pubblicate certe cose. Vale anche, ad esempio, per le questioni relative al cambiamento climatico. Non c’è più un incentivo alla pubblica ricerca. Chi fa avanzare la ricerca è proprio chi ha idee diverse, ma con questa sorta di cappa che si crea nella ricerca scientifica, non c’è più un incentivo ad andare contro, ma solo a conformarsi. Fauci per esempio è uno di quelli che dopo aver raccomandato il lockdown, in un’intervista fatta qualche mese fa, ha detto “Io non ho mai chiesto il lockdown“.

Fauci è un mentitore seriale, ha raccontato di non aver detto cose che stanno sui giornali, stanno nei video. Fa arrabbiare che una prestigiosa Università gli dia la laurea, con i media italiani che gli battono le mani. C’è un intervista de “La Stampa” dove non gli viene fatta una domanda sulle contraddizioni degli anni di Covid.