Due pesi, due misure.
È così che decide YouTube. Dopo il terremoto mediatico per la morte del piccolo Manuel, molte testate hanno riportato la notizia della “chiusura” del canale YouTube dei The Borderline, i ragazzi che erano a bordo della supercar al momento dell’impatto fatale. Peccato che ad oggi la situazione non sia proprio questa: il profilo dei ragazzi di Casal Palocco è ancora perfettamente intatto, con tanto di annunci pubblicitari e monetizzazione attiva. Questo nonostante la pubblicazione di un video nella giornata di ieri in cui la compagine esprimeva dolore per quanto accaduto e l’intenzione di cessare l’attività sulla piattaforma video. Una scelta ben diversa da parte dei colossi della Silicon Valley, quella di lasciare intatti canale e entrate dei The Borderline quando solamente due mesi fa proprio YouTube ci faceva sapere della cancellazione di un video sulla nostra piattaforma.
Il video in questione si intitolava: “Il parere del premio Nobel Luc Montagnier sulla vaccinazione” ed è una delle testimonianze che, a detta di YouTube, avrebbe influito nella demonetizzazione del canale Radio Radio Tv, nonché nella cessazione temporanea dell’attività nel mese di aprile. The Borderline sì, un premio Nobel no. Questo sebbene nel canale YouTube penalizzato e chiuso a più riprese, i pareri mostrati sulla vicenda del Covid siano stati confrontati.
Eppure le parole del presidente Mattarella degli ultimi giorni sembrano essere chiare: “Il pluralismo che alimenta la vita democratica e le libertà degli italiani, garantito dalla Carta Costituzionale è arricchito dalla presenza di un numero significativo di voci indipendenti che offrono ai cittadini la possibilità di soddisfare il diritto fondamentale di essere informati”. Parole a cui la Commissione Europea non dà seguito nelle sue ultime uscite sull’argomento: “Dobbiamo fermare la disinformazione che mette in pericolo vite”, leggiamo nella nota sui provvedimenti previsti per mettere al bando le presunte fake news. La linea dell’Europa, insomma, è manichea: “Dobbiamo rafforzare la rete di verificatori dei fatti”. Che altro non sono rispetto a coloro che negli ultimi due anni hanno segnalato a Facebook e YouTube le opinioni considerate “pericolose”, con annessi shadowban e censure “morbide”, opinioni che, guarda caso, erano tutte discorsi dalla narrazione ufficiale sui vaccini.
“Per ora non possiamo fare altro che ringraziarla, presidente”, commenta Fabio Duranti, “ma ora siamo sicuri che dopo le parole arriveranno i fatti”.
L’editoriale a Un Giorno Speciale.