Dal Parlamento a Rete Quattro, passando per una storia costellata di contraddizioni e cambiamenti.
Quello di Alessandro Meluzzi è un ricordo di chi era interno alle cose, forse tra i più esaustivi se parliamo di collaboratori del fu Silvio Berlusconi.
“Cosa accadde dopo la caduta del pentapartito? Che dopo aver eliminato l’area socialista e democristiana di destra quegli stessi poteri atlantici che ancora oggi governano l’Italia, Berlusconi tutto sommato venne scelto dagli uni e dagli altri come male minore.
E anche a me apparve così, lo credevo garanzia di libertà più di Occhetto“.
Poi c’è la parentesi personale, quella dopo gli anni in politica che videro lo psichiatra partecipare a diversi programmi delle reti Fininvest: “Prima che il controllo del consenso divenisse militare, mi faceva tranquillamente intervenire nelle sue televisioni. Mi disse ‘cosa vai a fare con Cossiga? Dispone dei miei mezzi? Così vai a morire’. A me non importava granché però“.
Ma come si colloca Berlusconi nello scacchiere dei poteri internazionali?
Ascoltate l’analisi di Meluzzi a ‘Un Giorno Speciale’.
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