Il Mes ha fretta di arrivare in Italia?
Il famigerato Meccanismo Europeo di Stabilità si avvicina sempre di più ad essere realtà.
Ma le opinioni tra i due litiganti sono ben diverse.
C’è chi da una parte vuole rimandare il più possibile la ratifica del fondo salva-stati. Proprio oggi, la maggioranza ha seguito la strategia schematica del caso: nessuno dei partiti del Governo si è presentato alla Camera. Il viceministro Edmondo Cirielli ha così rimesso la decisione alla Commissione. Dall’altro versante, c’è invece chi freme al sol pensiero di attuare il Mes il prima possibile.
“E’ ora di prendersi le responsabilità e mettere fine al balletto con l’Ue“, ha dichiarato Chiara Braga, capogruppo del PD.
La battaglia economica si allarga anche verso le parti di Bruxellles.
Alla vigilia del Consiglio UE, la premier Giorgia Meloni ha ribadito alla Camera: “Basta polemiche sul Mes, siamo liberi di criticare la BCE“. Non risparmiando l’aspra critica verso il continuo rialzo dei tassi che si protrarrà anche nel mese di luglio, la Meloni pare aver acceso così lo scontro con Lagarde.
Il fondo salva-stati sarebbe dovuto arrivare a settembre. Ora sembra invece rimettersi tutto in discussione, spostando la data dell’entrata in vigore del Mes ipoteticamente alla fine dell’anno. I più si soffermano tuttavia anche sul ruolo della Lega: cosa ne pensano davvero gli altri della coalizione del centrodestra? Francesco Borgonovo lo ha chiesto a Massimiliano Romeo, senatore del partito guidato da Matteo Salvini.
“Noi sempre stati contrari al Mes, nessun nervosismo“, ha rassicurato Romeo.
“Chiaramente ci fa ripensare all’intervento che fu fatto in Grecia, con tutta la macelleria sociale che ne conseguì“.
La domanda è: che la Meloni stia prendendo tempo per ottenere qualcosa in Europa?