A Udine la vittoria è bianconera, ma quella di Torino: è 1-0 per la Juventus.
E’ tempo di trarre le conclusioni in casa Juve, ma prima la partita.
Il primo tempo vede favorire i bianconeri, quelli di Udine, che più volte rischiano di trovare il vantaggio.
Unica vera occasione molto pericolosa della squadra di Allegri è un colpo di testa di Bonucci, che al centro dell’area trova solo la traversa.
Il secondo tempo vede sì un Udinese capace ancora di mettere in difficolta gli ospiti, come con il tiro di Lovric da fuori, ma osserva anche i bianconeri rinascere, nonostante mille imperfezioni. Un solito Iling sulla fascia conferisce dinamicità e velocità, insieme a Chiesa dall’altra parte. Ma le mille imperfezioni pesano: una tra queste è quella di Rabiot.
Più che una semplice imperfezione si tratta di un gol a dir poco mangiato: 1-2 tra colleghi ma il francese non prende la porta a pochi passi da Silvestri. Una simile situazione più tardi con Di Maria, che non sfrutta un’ottima occasione davanti al portiere, evidenzia ancora un deficit nel concretizzare bianconero. Da qui in poi molta più Juventus, che non demorde e trova finalmente il gol, con suggerimento di Locatelli.
E’ Federico Chiesa ad approfittare dello spazio dentro l’area, sferrando un tiro a giro sul palo più lontano.
Secondo gol in campionato, quarto in stagione.
Sarà proprio la sua rete a condurre la classica vittoria del “corto muso”.
Ma al finale di stagione le cose risultano diverse da come si sperava a Torino.
La squadra di Allegri non vinceva una partita dalla sfida contro la Cremonese: ora aveva un solo lavoro da fare. E l’ha fatto.
In gioco c’era la qualificazione in Europa League, che nella stagione bianconera, travagliatissima tra campo e non, sarebbe stata una manna dal cielo. Ma quella soddisfazione gliela toglie proprio lui: Paulo Dybala, che con un rigore agli ultimi minuti di Roma – Spezia trascina i giallorossi al sesto posto, combattutissimo fino all’ultimo. La Juventus dovrà dunque accontentarsi della Conference League, a meno che il futuro non riservi un’altra sanzione, quella della UEFA.